La Seconda Guerra Mondiale rappresenta sicuramente gli anni
più sanguinosi dell’intera storia umana: oltre agli anni ‘39 - ‘45 - i sei anni
di guerra ufficiale - vanno presi in considerazione anche le violente scie di
sangue che si sono trascinate a lungo, soprattutto nell’Europa dell’Est, dove
prima la dominazione sovietica e poi la caduta stessa dell’URSS non poterono
evitare violenze e spargimenti di sangue. I caduti in guerra negli anni ’39 -
’45 rappresentano un tristissimo record, con i suoi 50 milioni di vite
spezzate. Si tratta di una cifra raccapricciante, ancor di più alla luce di un
recente studio che quantifica le morti causate da guerre, genocidi, stragi e
violenze di ogni sorta in tutta la nostra storia, dalla Guerra del Peloponneso
a quelle del Golfo, passando per quelle puniche e quelle napoleoniche: i dati
più ottimistici stimano 150 morti, quelli più tetri sfiorano i 200 milioni.
Quasi un terzo dunque sono state causate dalla Seconda Guerra Mondiale, quasi
la metà nell’ultimo secolo, considerando anche la Grande Guerra.

Una propaganda ideologica che non ricorda - o meglio, non
vuole ricordare - che l’aborto viene legalizzato in origine nei più terribili
totalitarismi dell’ultimo secolo: la nascente URSS e il Terzo Reich nazista.
Nel 1917 la rivoluzione comunista, considerando la famiglia come tipica
dell’ingiusto e corrotto mondo borghese, non la considera un istituto naturale,
ma un bisogno creato dalla storia; l’abolizione della proprietà privata
corrisponde - per Lenin, Dom Deschamps, Fourier, Marx, Babeuf, Morelly e via
discorrendo - l’abolizione dei rapporti familiari e autorizza quindi tanto
l’aborto quanto il divorzio.
La Germania di Hitler sembra avere delle motivazioni
probabilmente meno filosofiche e più semplicemente appartenenti ad un’ideologia
nazionalistica dominante: la prima famiglia non è quella in senso stretto, ma
lo Stato, il Popolo tedesco, la Razza Ariana. Per lo Stato la gioventù deve
essere forte, sana e vigorosa: come a Sparta si aveva la barbara consuetudine
di esporre i bambini deformi, così Hitler autorizza l’eliminazione di ogni
individuo che possa “disonorare” con le sua malformazioni la pura razza ariana.
La strana storia che si narra oggi vede in Hitler e Stalin
che legalizzano l’aborto, due pazzi nemici dell’umanità dall’indicibile
violenza, mentre quando la stessa scelta viene presa dall’Europa e da tutto il
mondo Occidentale si canta la vittoria dei diritti umani e delle libertà
personali individuali: incoerenza - diremmo - ma in fondo non è altri che
l’ideologia contorta che appanna la nostra vista primeggiando ogni giorno su
giornali, televisione, libri, aule di scuola e sale di governo.