La Vandea dimenticata

L’estate scorsa abbiamo avuto l’ardire di ricordare il genocidio della Vandea – il primo della storia, ma l’ultimo della storiografia – avvalendoci di determinate fonti storiografiche, primo su tutti lo storico francese Pierre Chaunu (1923-2009): in questi giorni ci è capitata sotto mano una pubblicazione che ci ha obbligati a tornare sull’argomento, con ulteriori conferme di quanto già scritto sul genocidio vandeano. Si tratta di un libro del professore Reynald Secher, docente di storia presso il CNRS di Parigi : lo storico ha fatto uso di fonti dirette, ufficiali, depositate negli Archivi Nazionali di Parigi ma – incredibilmente – ancora inedite per la storiografia ufficiale. Come si intuisce già dal titolo del libro, l’attenzione viene concentrata non tanto sul genocidio della Vandea, quanto più sul “memoricidio” operato dalla società francese repubblicana, che non solo ha stravolto il corso della storia sottoponendola a ideologie storpianti, ma ha addirittura reso gli autori del genocidio degli eroi nazionali, intitolando loro strade ed innalzando statue.

Libertà di Parola e Formazione dell'Opinione

1.Presentazione

La rubrica 'Libertà di Parola e Formazione dell'Opinione' occuperà i sabati fino alla fine di novembre: si tratta di una serie di pubblicazioni connesse fra loro che analizza attraverso un percorso interdisciplinare le dinamiche della formazione dell'opinione e le riflessioni operate nel corso dei secoli circa la libertà di parola.

Lo spunto per l’analisi della libertà di parola, del ruolo che essa ricopre odiernamente e del processo di formazione dell’opinione, è offerto dai numerosi studi che individuano nell’Italia un paese dalla ridotta libertà di stampa. 

"Sono veramente contento di avervi incontrato!" - Giovanni Paolo II

"Volevo dirvi a braccio poche cose perché vi ho parlato già tante volte nel corso di questi incontri, a cominciare da sabato al Laterano, poi la domenica della Palme e di nuovo oggi. Penso di avervi già detto abbastanza, non si deve esagerare.
Una cosa mi ha toccato e mi ha fatto essere un po' triste: mi hanno detto che quella lettera che ho scritto ai giovani è abbastanza lunga. Se lo dite voi dell'UNIV, che cosa diranno gli altri? Ma anche io penso che forse è un po' lunga: in ogni caso, prima deve essere letta, poi si dirà.

Il 'Boldrinismo', la sindrome che affossa l'Italia

Se c'è una cosa che potenzialmente rischia di distruggere il sistema Italia è quell'atteggiamento, quella patologia chiamata in maniera amichevole "Boldrinismo". Ovviamente ha come "capo" il presidente il presidente della Camera l'on. vetuste tradizioni della televisione italiana, che tendono a mercificare la donna e a sminuirne l'affermazione nella società". Quindi nelle ultime settimane la Boldrini si è letteralmente lanciata in azioni d'attacco per eliminare, con successo, Miss.Italia e le veline di Striscia(potrebbe avere anche ragione, perché no...ma la scelta di rimpiazzarle con...i velini...lascia a dir poco perplessi!); e non solo:si è scagliata contro chi manda spot dove compaiono mamme che servono a tavola...parlando con una vigoria che meriterebbero al più i grandi problemi economico-sociali italiani, su cui-come è ovvio-non si pronuncia.
Laura Boldrini. In che cosa consiste? Nel dichiarare cose effettivamente assurde e inaudite, ma farle passare per normali, giuste e magari anche discuterne in parlamento. Negli ultimi giorni la onorevole "Rossa" ha incoraggiato a lasciare alcune "

E c'è chi la segue: Cecile Kyenge, con infelici dichiarazioni sui rom (in sostanza ha detto che se rubano è colpa degli italiani), Ivan Scalfarotto, che definisce le correzioni della legge anti-omofobia..."salvavescovi"!
E tanti, tanti altri...Con una buona dose di moralismo, tanto per gradire. E il paese continua, inesorabilmente, ad affondare, con buona pace del Boldrinismo.



Benedetto XVI ad Odifreddi: "Ecco chi era Gesù"

Il Papa Emerito Benedetto XVI ha risposto al matematico Piergiorgio Odifreddi, presidente onorario dell'Unione Atei e degli Agnostici Razionalisti, alle critiche espresse da quest'ultimo al Papa circa al contenuto di vari libri ed encicliche (Intoduzione al Cristianesimo, Gesù di Nazaret, Fede e scienza, Luce del mondo,...). La risposta di Joseph Ratzinger è giunta in una lettera di circa 11 pagine, di cui uno stralcio è stato pubblicato su Repubblica: cogliamo l'occasione per riproporvelo.

La Famiglia, il motore del Paese

«La macchina del Paese ha un cuore e un motore. Ed è nostra ferma convinzione che sia la famiglia». La famiglia resta, come tante volte ribadito in questi anni, al centro delle preoccupazioni per la Chiesa italiana. Lo ha ribadito il cardinale Angelo Bagnasco ai vescovi riuniti a Roma nel Consiglio permanente della Cei. «Il centro che deve ispirare e muovere il paese è la famiglia  fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna - ha rimarcato il presidente della Conferenza episcopale italiana -.Il patrimonio umano che è la famiglia naturale è un bene insostituibile che dev'essere custodito, culturalmente valorizzato e politicamente sostenuto». 

Serie A: centro-sud alla riscossa

Che si sia finalmente capovolta la gerarchia del calcio nostrano? Incredibile a dirsi, ma in testa alla Serie A ci sono Roma e Napoli, dopo anni di dominio torinese-meneghino: l'ultimo scudetto vinto da una squadra senza strisce sulla maglia è stata proprio la Roma di Fabio Capello nel 2001 e - conti alla mano - e dall'85 in poi il dominio settentrionale sul calcio italiano è stato interrotto solo da Roma, Lazio e Napoli. Ad oggi rimarrebbero fuori dalla zona Champions entrambe le milanesi, con l'Inter quarta ed il Milan addirittura dodicesimo.

La 'ricetta anticrisi': la partecipazione politica

Il videomessaggio di Berlusconi è finalmente arrivato: dopo giorni di attesa - si era detto che sarebbe arrivato domenica, poi lunedì, alla fine solo mercoledì - gli italiani hanno potuto riascoltare la voce dell'ex premier, che non appariva dal 1° agosto scorso. Un messaggio molto forte, che conferma il Presidente nelle sue posizioni, un messaggio chiaro, a tratti molto sentimentale ma caratterizzato da un filo conduttore che, estrapolato dal contesto, può sicuramente essere comunemente accettato: anzi, se alcuni passi del messaggio in questione fossero serenamente accolti da tutti gli italiani, il futuro - quantomeno politico - del nostro Paese sarebbe più roseo.

"Vi auguro di cambiare il mondo" - Giovanni Paolo II

"Pensando a quanto avete detto mi è venuta alla mente una riflessione che, probabilmente, è anche collegata all'avvicinarsi della mia visita in Inghilterra. È di uno scrittore inglese che, guardando Londra — una grandissima città che, come molte altre grandi città, andava scristianizzandosi — e pensando a questo, così pregava il Signore: «Dammi dieci santi, e cambierò questa città».
Mi avete parlato dei vostri colleghi che non hanno interesse per le questioni spirituali, religiose, etiche, e vivono con superficialità. La risposta a questo si trova nella parabola del lievito e della massa: il lievito cambia la massa, la fa crescere e diventare pane. Io penso che voi, avendo ricevuto la grazia di una più matura vocazione cristiana, più profonda, potete certamente continuare ad agire come il lievito nella massa.
Voi potete essere dunque come lievito nella massa, come quelli che sono capaci di cambiare anche le grandi metropoli, le grandi città, i grandi ambienti intellettuali, e possono portare un futuro migliore, perché nella realtà umana tutto si fa tramite l'uomo, è l'uomo a fare. Certamente, se l'uomo viene portato dalla forza di Dio, nella Grazia di Dio, se cammina insieme con Lui, è capace di cambiare il mondo. Vi auguro di cambiare il mondo, di migliorare il mondo. L'ultima parola di questo UNIV sia questo augurio: di migliorare il mondo".

Roma, 11 aprile 1982

Giorgia Meloni: il rilancio della destra italiana?

Una nuova speranza per la destra italiana? Così sembra, grazie ad Atreju 2013, la festa annuale del centrodestra italiano, organizzata da Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni.

Ogni anno ad Atreju vengono invitati ospiti da ogni dove politico-sociale. Ma quest'anno gli esponenti della galassia conservatrice hanno gettato le fondamenta di un’unica casa comune. La cui fisionomia è improntata al rifiuto dell’Unione Europea dei banchieri e dei mercanti e del suo pilastro monetario soggetto ai diktat tedeschi” in nome di parole d’ordine come sovranità economica e identità nazionale, all’ostilità contro “la tirannia del relativismo multiculturale, alla tutela intransigente dei 'valori non negoziabili'.

Costa Concordia, metafora dell'Italia

Dopo settimane di articoli di attualità, cronaca e critica, per una volta ci concediamo un articolo da 'sognatore', da chi vive la realtà solo per avere argomenti su cui fantasticare. E di occasioni per farlo, per fortuna, ce ne sono ancora molte. L'ultima è offerta proprio dalla titanica impresa della Costa Concordia: dopo oltre 20 mesi accasciata sugli scogli del Giglio come una balena arenata, finalmente la nave da crociera è riemersa.

La vicenda della nave naufragata il 13 gennaio dell'anno scorso è tutta italiana, perché - forse - solo in Italia poteva succedere; provate ad immaginare un incidente del genere in Germania, causato probabilmente dalla sola disattenzione: ci riuscite? No, non ci riuscirete mai... E poi, la questione mediatica che ha suscitato ha avuto davvero una portata incredibile e - si sa - noi italiani siamo bravi a creare casi mediatici.

Sogna Roma: Sogna!


Il monday night della settimana che porta al derby della Capitale porta proprio la Capitale sul tetto d'Italia: dopo 3 anni, 5 mesi e 6 giorni la Roma torna prima in classifica, seppure dopo sole tre giornate. Ma di motivi di esserne soddisfatti ce ne sono più di uno, e, se a Roma ci si esalta anche per molto meno, la Capitale può davvero sognare.

Ecco i dieci motivi per cui Roma e la Roma possono sognare davvero in grande!

Egitto e Siria: le rivoluzioni-involuzioni in odium fidei

Una volta si chiamava Maloula, oggi si chiama "terra dei martiri". La città per secoli centro del cristianesimo siriano si appresta a non esistere più: la sua più grande colpa è, appunto, la fede cristiana. Gli islamici di al-Nusra hanno attaccato chiese, monasteri e conventi, distruggendo per sempre secoli di storia, di fede e di cultura. In Siria come in Egitto, le tensioni sociali si confondono con l'odio religioso, e allo scontro politico si sostituisce il terrorismo fondamentalista islamico.

Giustizia Italiana? Meglio quella indiana...

I media di tutta Italia - e probabilmente anche d'Europa e del mondo - hanno riportato la drammatica notizia del crescente aumento della violenza sulle donne in India, dove negli ultimi dodici mesi ha toccato picchi disumani: in particolare una violenza dello scorso dicembre ha avuto notevole risonanza in Italia, avendo causato la morte di una ragazza. Ieri si è avuta invece notizia della condanna di cinque dei sei imputati - uno è morto nel corso del processo: oltre al dolore nel constatare che la pena di morte è ancora in vigore, si nota una triste verità. In India 9 mesi dopo un reato si esprimono le prime sentenze. In Italia un processo civile di primo grado dura in media 533 giorni.

Una questione di macchine


Qual è la differenza fra una Renault 4 ed una nuova BMW di grande cilindrata? Una è la macchina del Papa, l'altra quella del Presidente della Camera. Le differenze non finiscono più, ma al lettore risulteranno sicuramente più interessanti le considerazioni che ne sorgono spontanee.

7 anni dalla lezione di Ratisbona: Papa Benedetto, la fede e la ragione

La lectio magistralis "Fede, ragione e università - Ricordi e riflessioni", tenuta il 12 settembre 2006 dal papa Benedetto XVI presso l'università di Ratisbona durante il suo viaggio in Baviera, rappresenta un intervento del pontefice sul tema dei rapporti tra fede e ragione, di importante rilievo sul piano culturale e teologico cattolico.

Il discorso papale ha causato violente reazioni nel mondo islamico, soprattutto a causa di una citazione dell'imperatore bizantino Manuele II, tratta da un suo scritto sulla guerra santa, redatto probabilmente tra il 1394 e il 1402: oltre a numerose proteste di piazza sono stati infatti assaltati e incendiati diversi luoghi di culto cristiani.

NO TAV: necessità di un paese civile?

Tre betoniere incendiate due notti fa nei cantieri dell'alta velocità in Val di Susa. Poche ore prima dell'incontro del ministro Lupi con gli imprenditori locali impegnati nell'opera, ecco l'ennesimo episodio di violenza di una di una vicenda che ha davvero del grottesco. E, se l'azione di pochi violenti può sembrare grottesca se motivata dall'ignoranza, non si possono non commentare i comportamenti di tutti coloro che sfruttano la propria posizione di visibilità pubblica per fare propaganda ad atti di vile terrorismo nei confronti delle forze di pubblica sicurezza.

Una famiglia vera: le realtà che non ci mostrano


Un negozio qualsiasi. Uno dei tanti negozi di scarpe che popolano il nostro paese. Eppure una semplice pubblicità lo distingue da tanti altri. Un uomo, una donna e dieci ragazzi in fotografia. E sotto la scritta "Una famiglia vera". A ben pensarci dispiace che la società in cui viviamo ci abbia reso abituati a spettacoli ben diversi, ma fa anche enormemente piacere sapere che qualcuno ancora riconosce la famiglia come istituzione naturale ed intangibile.

9 settembre 1998: 15 anni senza Lucio

Martedì 8 settembre '98, alle quattro del pomeriggio Lucio vuole il cappellano dell’ospedale, padre Bruno, per l’estrema unzione e per guardare per l’ultima volta il crocifisso. Racconta il cappellano: «Ha ancora quegli ultimi momenti di lucidità che si vedono dagli occhi e dal volto». Alle 21 Battisti è intubato. Quattro ore più tardi, all’una dopo la mezzanotte, la situazione precipita. Lucio perde efinitivamente conoscenza. All’alba i sanitari chiamano la famiglia. La mattina del 9 settembre, mercoledì, quattordici giorni dopo il ricovero, muore. Se ne va accompagnato da un comunicato di poche righe: «Con grande tristezza la direzione generale comunica che questa mattina alle 8 il signor Lucio attisti, nonostante tutte le cure prodigate dai sanitari che l’hanno assistito, è deceduto per intervenute complicanze in un quadro clinico severo fin dall’esordio». A leggerlo è lo stesso direttore generale dell’ospedale Franco Sala, l’unico interlocutore tra il mondo esterno e quell’universo di dolore. Nel bollettino medico, troppo scarno ma essenziale nella sua amarezza, non si accenna affatto alla sua malattia. La verità è che Lucio non ha mai avuto problemi particolari di salute, non è mai stato male. La morte lo coglie improvvisamente.
Umberto Piancatelli, La vera storia di Lucio Battisti, Barbera Editore, 2008

La pace si afferma solo con la pace - Il discorso di Papa Francesco


«Dio vide che era cosa buona» (Gen 1,12.18.21.25). Il racconto biblico dell’inizio della storia del mondo e dell’umanità ci parla di Dio che guarda alla creazione, quasi la contempla, e ripete: è cosa buona. Questo, carissimi fratelli e sorelle, ci fa entrare nel cuore di Dio e, proprio dall’intimo di Dio, riceviamo il suo messaggio. Possiamo chiederci: che significato ha questo messaggio? Che cosa dice questo messaggio a me, a te, a tutti noi? 

Aborto e divorzio più cari di F35 ed Afghanistan

Oggi abbiamo deciso di fare i conti in tasca allo Stato, per dimostrare con oggettività il danno economico arrecatogli da aborto, divorzio e separazione: infatti in questo articolo vogliamo far finta di ignorare il danno sociale ed umano che essi comportano, per equiparare la posizione di partenza di chi inizia a leggere questo articolo. Il lettore faccia finta che aborto, separazione e divorzio non coinvolgano vite umane, faccia finta che non abbiano alcun risvolto sociale, ma solo economico.

La Guerra del Nobel per la Pace: una contraddizione in termini

In un mondo normale non ci dovremmo preoccupare della caldissima situazione siriana. Chi infatti potrebbe immaginare che un premio Nobel per la Pace possa scatenare un conflitto che da più parti è stato definito come potenziale terza guerra mondiale. Giusto un folle potrebbe immaginare lo stesso premio Nobel caldeggiare il Congresso degli Stati Uniti d'America ad intervenire militarmente in Siria. Purtroppo il nostro mondo non è normale. E non ce ne siamo accorti oggi, ma il 9 ottobre del 2009, quando ad Oslo il presidente Obama è stato insignito del Premio Nobel per la Pace. Ecco, quel giorno abbiamo avuto la certezza che il mondo non è normale: già quando il Nobel non fu assegnato all'uomo che con le sue preghiere era riuscito a far sgretolare l'URSS senza spargimenti di sangue - Giovanni Paolo II - qualche dubbio era sorto. Ma premiare il presidente della nazione più bellicosa della storia è stata l'ennesima triste conferma.

Ricordiamo i buoni propositi di Obama durante la sua prima campagna elettorale: chiudere Guantanamo - ed infatti è ancora aperta -, ritirare le truppe dall'Afghanistan - e infatti oggi Marines e droni statunitensi sono anche in Yemen, Somalia e Pakistan - e proporsi come mediatore internazionale per la pacificazione del medioriente - e infatti ha spinto la Nato ad agire in Libia ed oggi è a un passo ad attaccare la Siria. Ma insomma, probabilmente nessuno si aspettava di meglio da un presidente degli States, perché - si sa - gli Americani hanno la guerra nel sangue: però logica vuole che il Nobel per la Pace non sia assegnato a chi - per esempio - non ha mai fatto nulla per limitare le armi nel proprio paese...

Dire che l'uomo è fatto per amare la donna è uno scandalo?

Oggi siamo costretti ad analizzare un caso, l'ennesimo, di strumentalizzazione di frasi e dichiarazioni sui gay.
Per entrare subito in clima, ecco l'apertura e le parole di Repubblica:

Torna a scandalizzare la Francia con le sue dichiarazioni anti gay, Alain Delon, fedele alla sua immagine di sex symbol tutto d'un pezzo. L'attore ha affermato in diretta televisiva che l'omosessualità "è contro natura". Delon è intervenuto alla trasmissione 'C à vous' di France 5. "Mi dispiace dirlo ma non esistono più differenze, non c'è più rispetto. Non ho niente contro i gay che si mettono insieme, ma noi uomini siamo fatti per amare le donne.

Calciomercato: la lezione della Germania

L'Italia del calcio non spende, in alcuni casi dismette squadre intere (vedasi le milanesi), o comunque non perde d'occhio la bilancia entrate/uscite in vista di un ferreo quanto utopistico fair play finanziario. Ad onor del vero bisogna dire che il calcio nostrano non ha bisogno dei soldi per attirare campioni: appeal non ne manca, e l'arrivo dei vari Tevez, Llorente, Higuain, Strootman, Gomez, Balotelli e Rossi lo dimostra. Peccato che nessuno sappia resistere ai milioni in abbondanza offerti per giocatori altrettanto forti: le partenze di Cavani, Jovetic, Marquinhos, Lamela e Boateng devono far riflettere. Ed è necessaria un'ulteriore riflessione anche sul ruolo dell'Italia nel calcio europeo, dove a farla da padrona sembra essere la Bundesliga tedesca.

Il figlio di Vendola: volere=dovere?

Chissà se Vendola preferirà essere il genitore 1 o il genitore 2. Magari potrà fare a settimane alterne con il suo compagno. Sempre che il suo mai negato sogno di avere un figlio non rimanga per sempre tale. Rimane il fatto che Nichi non si arrende, e come lui nemmeno il suo compagno, Eddy Testa, che ha confermato in una recente intervista il desiderio di paternità (o di 'genitorialità' per dirla come 'loro').

Di obiezioni ne sorgono innumerevoli, ma la più scontata sarebbe di chiedere al governatore della Puglia ed al suo compagno se sanno come nasce un bambino... Tralasciando le facili battute alle quali si offre la tragica situazione, emergono due aspetti gravissimi: uno particolare ed uno generale. Partiamo da quest'ultimo.

Papa Francesco e l'appello per la pace: sulle orme di Benedetto XV e Giovanni XXIII

Era giovedì 25 ottobre 1962: Giovanni XXIII pronunciò in diretta radiofonica uno dei suoi discorsi più famosi e commoventi, invocando la pace su tutta la Terra e scongiurando di fatto lo scontro fra USA e URSS: dopo essere stato trasmesso in diretta il discorso fu tradotto in svariate lingue, comprese - ovviamente - inglese e russo: il tema della pace è sempre stato un tema caro a Giovanni XXIII, che, constatando la delicata situazione internazionale, sì appellò spesso ai governanti del mondo intero perché avessero a cuore la pace mondiale.