Beato Rosario Livatino, martire della giustizia e della fede

Si apprende da fonti Vaticane che la Congregazione per le Cause dei Santi è stata autorizzata da Papa Francesco a promulgare il decreto circa la beatificazione di Rosario Livatino, "fedele laico [...] ucciso, in odio alla Fede, sulla strada che conduce da Canicattì ad Agrigento, il 21 settembre 1990".

Riproponiamo a seguire un nostro articolo del settembre 2012 sul nuovo Beato, "martire della giustizia e della fede" come lo definì Giovanni Paolo II in occasione di un incontro con i genitori nel 1993.

***

Agrigento. La terra dei templi. La terra di Pirandello, Sciascia e Camilleri. Una terra che oggi ricorda il magistrato Rosario Livatino, ucciso 22 anni fa in un agguato di mafia. Era un caldo venerdì di fine estate in quel lontano 1990. Il terribile biennio del '92-'93 era ancora lontano, ma - si sa - nulla nasce dal nulla. La Strada Statale 640 era stata teatro nel 1988 dell'agguato mortale a Antonino Saetta, in cui perse la vita anche il figlio Stefano: questo omicidio non ha avuto alcuna risonanza né l'anniversario della sua morte - 25 settembre - viene ricordato quanto merita. L'omicidio Saetta rappresenta una svolta nelle stragi di mafia, perché per la prima volta Cosa Nostra colpisce un magistrato giudicante, non inquirente; il messaggio è forte e chiaro: anche solamente appartenere ad un organo di giustizia rappresenta un buon motivo per essere uccisi.