Calciomercato: la lezione della Germania

L'Italia del calcio non spende, in alcuni casi dismette squadre intere (vedasi le milanesi), o comunque non perde d'occhio la bilancia entrate/uscite in vista di un ferreo quanto utopistico fair play finanziario. Ad onor del vero bisogna dire che il calcio nostrano non ha bisogno dei soldi per attirare campioni: appeal non ne manca, e l'arrivo dei vari Tevez, Llorente, Higuain, Strootman, Gomez, Balotelli e Rossi lo dimostra. Peccato che nessuno sappia resistere ai milioni in abbondanza offerti per giocatori altrettanto forti: le partenze di Cavani, Jovetic, Marquinhos, Lamela e Boateng devono far riflettere. Ed è necessaria un'ulteriore riflessione anche sul ruolo dell'Italia nel calcio europeo, dove a farla da padrona sembra essere la Bundesliga tedesca.

La Premier League spende e spande: Chelsea, Manchester United e Arsenal su tutte, senza dimenticare il Tottenham, con le casse piene grazie alla cessione di Bale. Il club di Abramovic investe la bellezza di 80 milioni per Eto'o, Willian e Schurrle mentre lo stesso camerunense percepirà nella prossima stagione ben 9 milioni di euro. Un paese d'oro, verrebbe da dire: peccato che la bilancia segna profondo rosso, e prima o poi Platini ne dovrà tener conto: i club inglesi hanno speso 774 milioni, creando un passivo di 500 milioni di euro.

La Liga spagnola non si smentisce mai: nelle trattative come in campo, è sempre e solo Barcellona-Real. I due top clup spagnoli hanno speso oltre il 60% del totale della Liga: i balugrana vendono il solo Villa e acquistano Neymar per 57 milioni, i blancos fanno partire Callejon, Albiol, Ozil e Higuain per coprire i circa 100 milioni spesi per Bale. In totale Barca e Real hanno speso circa 380 milioni: le rimanenti squadre della Liga appena 150.

La Francia ormai è terra di conquista per i ricchi d'Oriente: dopo il PSG anche il Monaco si arrende alla strategia ammazza-calcio degli sceicchi. Il PSG ha speso il doppio rispetto all'anno scorso (i soli Cavani e Marquinhos fanno 100 milioni in due), il Monaco di Ranieri punta a scucire lo scudetto ai parigini a suon di acquisti folli (James Rodriguez e Falcao superano quanto a prezzo la coppia del PSG...).

La Germania come detto si conferma al vertice, non solo a livello di calcio giocato, ma anche quanto a mercato: i soldi ci sono, certo, ma c'è anche un'organizzazione frutto di una programmazione che comprende stadi di proprietà e merchandasing capaci di garantire introiti sicuri alle proprie squadre. La Bundesliga vola, ma non solo per i soldi ricavati dagli ottimi risultati dell'anno scorso, ma soprattutto per una gestione intelligente delle risorse: quest'anno la bilancia entrate/uscite si è chiusa con lo stesso risultato dell'anno scorso, a dimostrazione dell'oculata getsione societaria che ha permesso alla Germania di diventare finalmente la regina d'Europa.

Nessun commento:

Posta un commento

Il blogger, essendo responsabile penalmente di tutto ciò che viene pubblicato sul suo blog, modererà tutti i commenti, che non saranno pertanto visibili prima della sua approvazione: è richiesta la massima educazione e moderazione nei termini.