Costa Concordia, metafora dell'Italia

Dopo settimane di articoli di attualità, cronaca e critica, per una volta ci concediamo un articolo da 'sognatore', da chi vive la realtà solo per avere argomenti su cui fantasticare. E di occasioni per farlo, per fortuna, ce ne sono ancora molte. L'ultima è offerta proprio dalla titanica impresa della Costa Concordia: dopo oltre 20 mesi accasciata sugli scogli del Giglio come una balena arenata, finalmente la nave da crociera è riemersa.

La vicenda della nave naufragata il 13 gennaio dell'anno scorso è tutta italiana, perché - forse - solo in Italia poteva succedere; provate ad immaginare un incidente del genere in Germania, causato probabilmente dalla sola disattenzione: ci riuscite? No, non ci riuscirete mai... E poi, la questione mediatica che ha suscitato ha avuto davvero una portata incredibile e - si sa - noi italiani siamo bravi a creare casi mediatici.


Ma quello che fa più piacere constatare è che la Concordia è metafora dell'Italia: è colata a picco per motivi futili, assolutamente evitabili, per i quali - per ora - nessuno sta pagando come dovrebbe. Poi abbiamo vissuto un'attesa che sembra eterna, in cui nessuno si è mosso, o meglio, chi lo ha fatto non si è fatto vedere. Il paragone con il nostro Paese potrebbe concludersi qui, ma - ricordate? - questo è l'articolo di un sognatore: come la Concordia è tornata all'ordine del giorno e nel giro di una giornata è riemersa dalle acque toscane, così anche il Belpaese uscirà - un giorno o l'altro - dalle paludi in cui ristagna da troppo tempo. Non solo la crisi economica di cui tutti si riempiono la bocca, ma anche quella politica, il degrado sociale, un'informazione indegna di questo nome, una sottocultura dominante fondata sul pensiero debole, e chi più ne ha più ne metta.

L'Italia - ne siamo sicuri - è come la Concordia: affondata per l'egoismo di qualcuno, per la noncuranza di qualcunaltro, riemergerà silenziosamente, grazie al lavoro di milioni di italiani che, come i tecnici che in 20 mesi di lavoro all'isola del Giglio, non hanno guadagnato la luce della ribalta, ma gli infiniti 'grazie' degli italiani.

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