9 settembre 1998: 15 anni senza Lucio

Martedì 8 settembre '98, alle quattro del pomeriggio Lucio vuole il cappellano dell’ospedale, padre Bruno, per l’estrema unzione e per guardare per l’ultima volta il crocifisso. Racconta il cappellano: «Ha ancora quegli ultimi momenti di lucidità che si vedono dagli occhi e dal volto». Alle 21 Battisti è intubato. Quattro ore più tardi, all’una dopo la mezzanotte, la situazione precipita. Lucio perde efinitivamente conoscenza. All’alba i sanitari chiamano la famiglia. La mattina del 9 settembre, mercoledì, quattordici giorni dopo il ricovero, muore. Se ne va accompagnato da un comunicato di poche righe: «Con grande tristezza la direzione generale comunica che questa mattina alle 8 il signor Lucio attisti, nonostante tutte le cure prodigate dai sanitari che l’hanno assistito, è deceduto per intervenute complicanze in un quadro clinico severo fin dall’esordio». A leggerlo è lo stesso direttore generale dell’ospedale Franco Sala, l’unico interlocutore tra il mondo esterno e quell’universo di dolore. Nel bollettino medico, troppo scarno ma essenziale nella sua amarezza, non si accenna affatto alla sua malattia. La verità è che Lucio non ha mai avuto problemi particolari di salute, non è mai stato male. La morte lo coglie improvvisamente.
Umberto Piancatelli, La vera storia di Lucio Battisti, Barbera Editore, 2008



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