Titoli unanimi sui quotidiani sportivi e non di ieri e oggi: Furia Conte,
Conte: Vergogna! e chi più ne ha poi ne metta. Juve-Genoa è stata una
partita delicata dunque, e - quando in ballo c'è l'aspirante al tricolore, a
maggior ragione se a strisce bianconere - non può essere altrimenti. Episodi
per la moviola ce ne sono stati in abbondanza e se ne è già parlato a
sufficienza nonostante non siano trascorse nemmeno 48 ore dal triplice fischio.
Chi ha una certa familiarità con questo blog può facilmente notare come
l'argomento calcistico trovi ben poco spazio: e tuttavia ogni qual volta si
decida di affrontarlo, ci si imbatte sempre in un personaggio che - se
competente o meno nel suo lavoro non abbiamo la presunzione di esprimerci - si
mette in evidenza più per sceneggiate fuori dal campo che per meriti sul
terreno di gioco: parliamo di Antonio Conte, il cui unico episodio sul campo degno
di nota di questo inizio d’anno è stata la placida ammissione di colpa sul gol
dell’1-1 di Sansone nella partita con il Parma di poche settimane fa.
Sabato invece il buon Conte si è superato prima con un’indegna protesta
dopo il fischio di Guida, poi con un’altrettanto vergognosa intervista ai
microfoni di Mediaset. Lui che si dichiara “un uomo di sport” non
dovrebbe arrivare ad avere “cattivi pensieri” sulla designazione di uno
degli arbitri più in forma del campionato solo perché la sua sezione è a 20 km
da Napoli. Ma, se i cattivi pensieri a Conte sono venuti in mente, bisogna
chiedersi il perché: forse perché in 5 partite la Juventus ha racimolato la
miseria di 4 punti? Forse perché il vantaggio sulla seconda si è ridotto a 3
punti? Forse perché la tanto augurata penalizzazione del Napoli è stata
annullata?
Un ultima considerazione che ci faccia riflettere su quante sciocchezze si
possano dire a caldo dopo una partita se non si fa attenzione, soprattutto
davanti ai microfoni: se dessimo ragione a Conte circa le designazioni
arbitrali per partite di squadre vicine in classifica alla propria (sempre che
un arbitro che arriva in Serie A possa ancora avere una squadra...) i 21 arbitri
della CAN A non sarebbero sufficienti a gestire 10 partite a settimana: facendo
proprio il Conte-pensiero il designatore dovrebbe evitare di designare Rizzoli,
Mazzoleni, Romeo, De Marco e Bergonzi per partite di squadre in zona retrocessione,
essendo chi di Bergamo, chi di Verona, chi di Genova e chi di Bologna. Per non
parlare poi di fischietti come Doveri, Valeri, Guida, Rocchi e Russo, che si
vedrebbero precluse tutte le partite della prima colonna della classifica, “potendo
favorire” Roma, Lazio, Napoli e Fiorentina. Rimarrebbero dunque solo una
decina di arbitri, sempre che non si considerino i vari Massa di Imperia, Banti
di Livorno, Peruzzo e Orsato di Schio potenziali “aiutanti” di Genoa,
Samp, Fiorentina e Chievo. Nel qual caso domenica prossima sul campo, ma col
fischietto in bocca, rischiamo di trovare Conte e Marotta.
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