La Cina si muove, o almeno sembra. Dopo 30 anni di ferrea
legge “del figlio unico”, anche Pechino sembra rendersi conto degli effetti
deleteri della politica familiare attuata dal regime: con una legge approvata
nei giorni scorsi che entrerà in vigore a luglio 2013, il Governo tenta di
limitare il crescente problema di una popolazione sempre più vecchia. “I
componenti della famiglie che vivono lontano dagli anziani dovranno visitarli
spesso - recita il testo - [...] e i datori di lavoro dovranno garantire loro
il permesso". I dati di fine 2011 fotografavano una società sempre più
vecchia, con un 13.7% oltre i 60 anni, ovvero circa 184 milioni di persone:
cifre destinate a crescere - secondo l’ONU - fino al 30% da qui a 35 anni,
triplicando il dato di inizio millennio (nel 2000 erano il 10%). Un piccolo
passo indietro del regime cinese che tuttavia non sembra essere poi così
importante come poteva essere: la legge difatti non prevede sanzioni per chi
non adempie ai propri doveri “di visita” nei confronti dei più anziani, e
l’intero pacchetto di leggi a tutela dei diritti degli anziani - cui fa parte
la norma in questione - è tutt’altro che soddisfacente.
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