Par condicio in TV: ma dove?



La Campagna elettorale è ancora alle porte, ma il dibattito politica ha già monopolizzato la televisione: oltre che nei soliti programmi di approfondimento in fascia serale le poltrone di ospiti sono riservate a chi è abituato a quelle di Montecitorio anche in orari e contesti insoliti. Prima Barbara D'Urso ha abbandonato per qualche ora la sua stucchevole cronaca rosa per cimentarsi con dubbi risultati nell'intervista a Berlusconi; poi lo stesso ex premier ha testato il buon Gilletti in un ben più interessante dibattito su Rai1. Rai1 che, nella sua programmazione mattutina, ha fatto dei propri studi il teatro delle interviste a Monti, Casini e Vendola. Sembra che la facilità e la libertà con cui i direttori dei singoli canali ha invitato esponenti della politica nostrana abbia indispettito Zavoli, presidente della commissione parlamentare per la vigilanza Rai.

I due mesi scarsi che ci separano dalla fatidica data saranno dunque per le televisioni il solito slalom fra argomenti tabù ed ospiti vietati: peccato però che spesso non basti evitare l'intervista a Bersani o il dibattito sul federalismo per parlare si politica. Spesso basta parlare, soprattutto se delle persone ben note sì conoscono perfettamente gli orientamenti politici: dover vedere per 5 serate consecutive Luciana Littizzetto - oltre ad essere un notevole esercizio di autocontrollo - è soprattutto la possibilità di monopolizzare il primo canale della nostra televisione, sintonizzandolo sul solito ritornello "Berlusconi hai rotto le scatole" con cui la comica - si fa per dire - va avanti oramai da molto tempo.

Abbiamo invece da temere di memo per l'altro conduttore del Festival della nostra musica, Fazio, la cui professionalità fa da garante anche per la sua nota posizione politica. Sarà davvero par condicio? Di Pietro ha i suoi dubbi e - siamo sinceri - nessuno di noi stavolta può dargli tutti i torti.

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