Quando a scuola insegnano l'azzardo



"Il gioco è in grado di equilibrare la bilancia di istinto e ragione, permette all'uomo di essere libero". Qualora per gioco si intendesse l'attività ludica, questa frase non ci sconvolgerebbe più di tanto, per quanto comunque ci lascerebbe un po' interdetti; se invece per gioco si intende l'azzardo, il nostro commento sarà unanime circa l'incredibile contraddizione contenuta nella frase stessa.
La frase in questione non è altro che un passo della campagna di prevenzione somministrata dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato a decine di migliaia di studenti ed adolescenti italiani; appare dunque ancor più assurdo il senso di queste parole, il cui fine sarebbe quello di prevenire ogni forma di rischio di dipendenza e problemi legati al gioco d'azzardo. Il progetto - finanziato ovviamente con i soldi dei contribuenti - è stato presentato nel 2009 ed è proseguito sino al 2011 con il titolo "Giovani e Gioco": il danno culturale che può aver provocato va indubbiamente associato - tanto come causa quanto come effetto - al proliferare di videolottery, slot machine, siti di poker e scommesse che invade quotidianamente le nostre case tramite televisione e giornali.
Un recente studio ha dimostrato che il 34% delle scommesse è fatto da minorenni, ma - si sa - "ci si attacca alla rete, al cellulare, alle slot machine e ai videopoker nei bar per sale risposta al primordiale bisogno di Concita che l'essere umano ha in sé", come recita perentoria la scioccante campagna.
Il pericolo maggiore si questa sciagurata iniziativa che per tre anni ha imperversato nelle nostre scuole è che vengono proposte due strade: la scommessa legale e quella illegale. Non è minimamente contemplata la possibilità di non scommettere e non giocare d'azzardo. Già, l'azzardo. Una parola assente nella campagna, che parla solamente di gioco è divertimento, raramente di rischio, mai di quello di cui tratta veramente, l'azzardo.
Ed infine la degna conclusione di una tale iniziativa è la definizione che la campagna attribuisce a chi sciaguratamente non è solito frequentare sale da gioco né siti si scommesse: "il gioco è rischio e a te i rischi non piacciono, meglio aggirare gli ostacoli. Così facendo, però, perdi tutte le sfumature della vita. Integerrimo... o semplicemente rigido come un ghiaccioli appena tolto dal freezer?"