Vandea: la vera faccia della Rivoluzione

La Vandea è un piccolo e tranquillo dipartimento contadino dell'Ovest francese: i libri di geografia di norma non ne parlano - al massimo la citano dell'elenco dei dipartimenti della Loira -, i libri di storia ne trattano solamente per un episodio, le rivolte che, a partire dal 1793, misero a repentaglio la Francia Rivoluzionaria.

Lo storico francese Pierre Chaunu ha affermato che l'unica cosa buona della Rivoluzione Francese è stato ciò che non è riuscita a cambiare: è stata difatti la storiografia successiva a presentare l'avvento del mostro biblico del Leviatano, sotto le sembianze dello Stato Etico, come il prevalere della luce della ragione sull'oscurità dell'ignoranza.

I Rivoluzionari non si accontentano di "ciò che é di Cesare", ma avanzarono pretese su "ciò che é di Dio": nel 1790 si data la Costituzione Civile del Clero, con la quale lo Stato chiedeva ai sacerdoti di prestare giuramento sulla Costituzione; chi si rifiutò - ribattezzato "refrattario" - fu costretto ad adempiere clandestinamente ai propri doveri sacerdotali, compresa la celebrazione della Messa.


L'unica coraggiosa risposta all'oppressione della coatta modernizzazione illuminista fu, oltre a quella dei preti refrattari, quella delle genti di Vandea, che non si mosse in difesa di un Ancièn Regime che oramai apparteneva al passato, ma nella speranza di un futuro libero da oppressioni ideologiche. Il 13 marzo 1793 un gruppo di contadini e tessitori prese a sassate la Guardia Nazionale uccidendone il comandante: la goccia che aveva fatto traboccare il vaso della sopportazione vandeana era stata la leva militare obbligatoria, con la quale si chiedeva loro di combattere e rischiare la vita per ideali che non solo non condividevano, ma che erano contrari ai propri valori.


La settimana successiva, il 13 marzo, un contadino di nome Jacques Cathelineau riunì nella propria fattoria i 27 giovani del paese che avevano rifiutato l'arruolamento e giurarono di essere pronti alla morte piuttosto che servire la Repubblica: nel giro di pochi giorni questo esercito contadino poteva contare 1 200 uomini.

I Vandenani dunque, intuendo quanto fosse falsa la libertà dei giacobini, divennero rei di mettere in dubbio l'utilità di Libertà-Uguaglianza-Fraternità giacobine, meritandosi la soluzione finale ordinata dal generale Carnot: "uccidere le donne, il solco generatore, e i bambini, i realisti del domani". Il condottiero Carrier si impegnò a portare a termine questa valorosa impresa, deciso a "fare un cimitero di tutta la Francia, piuttosto che non rigenerarsi secondo il nostro modo di volere".
Si tratta del primo genocidio della storia, con oltre 600 000 vittime in soli tre anni: la Parigi libertina e rivoluzionaria non poteva tollerare quella che il deputato giacobino Barère aveva definito l'"inspiegabile Vandea", una provincia fedele e cattolica.

"La nostra patria sono i nostri villaggi, i nostri altari, le nostre tombe, tutto ciò che i nostri padri hanno amato prima di noi. La nostra patria è la nostra fede, la nostra terra, il nostro re... Ma la loro patria che cosa è per loro? Voi lo capite? Loro l'hanno nel cervello, noi la sentiamo sotto i piedi".
Monsieur de Carrette, Beato Martite di Vandea

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