Lo stile paga


Il PDL c’è ed ha intenzione di farsi sentire. Ecco il messaggio forte e chiaro che rimane nella politica italiana dopo il pomeriggio di sabato. Grandi manifestazioni a Roma, con la contrapposizione a distanza fra il “popolo viola” che ha chiesto l’ineleggibilità di Berlusconi e gli stessi sostenitori del Cavaliere, con Piazza del Popolo gremita da bandiere del PdL: inutile constatare che - se voleva esserci competizione fra le due, la vittoria è andata all’adunata contro l’oppressione tributaria, giudiziaria e burocratica convocata dall’ex-premier. Una vittoria schiacciante, non solo nei numeri, ma anche nei contenuti e nei modi.

Fin dall’organizzazione delle rispettive manifestazioni emerge un atteggiamento ben diverso fra le due manifestazioni: il Cavaliere aveva annunciato di voler utilizzare Piazza San Giovanni per l’evento di sabato, ma il Popolo Viola ha chiesto al Comune la piazza per la propria manifestazione, salvo poi rinunciare per accontentarsi della ben più modesta piazza Santi Apostoli. Un comportamento scorretto condannato anche dal Campidoglio, che ha chiesto all’avvocatura di verificare se sia possibile procedere per vie legali nei confronti di chi ha creato grave disagio alla città.

Altro punto a favore della manifestazione dallo slogan “Tutti con Silvio per una nuova Italia” è rappresentato dall’organizzazione logistica: il PdL ha difatti organizzato a sue spese un’intensificazione delle corse di autobus, metro e tram nelle fasce orarie coinvolte, oltre a pullman dalle diverse città che non creassero disagio all’interno del Raccordo. Una lezione di stile, insomma, se paragonata ad episodi come quelli risalenti a due anni fa, quando in occasione della fiducia al Governo Berlusconi, le manifestazioni a Roma fecero gravare sui contribuenti italiani la nmodica cifra di 20 milioni di euro, senza dimenticare le stesse proteste NO TAV fomentate addirittura da parlamentari a 5 Stelle che obbligano lo Stato a pagare Esercito e Forze dell'Ordine per proteggere operai che non fanno altro che il proprio lavoro. Atac ha confermato di aver accettato ben volentieri l’offerta del partito, che non solo ha rimpinguato le casse non propriamente stracolme dell’Atac, ma si è anche fatto carico delle spese dei servizi straordinari dovuti alla manifestazione, compresi “il ripristino del decoro urbano della piazza e al pagamento del piano sanitario predisposto per la sicurezza dei partecipanti alla manifestazione per garantire il regolare afflusso e deflusso dei manifestanti”, come si legge nella nota sul sito del PdL.

Una lezione di stile, si diceva. Nei confronti di quasi tutte le manifestazioni degli ultimi anni che, indipendentemente dal colore politico, hanno avuto come comune denominatore un’immane spesa per le casse dello Stato e dell’Amministrazione se non addirittura gravi danni a patrimoni artistici di incalcolabile valore - si pensi alla stessa Piazza del Popolo devastata nel dicembre 2010... Berlusconi dunque si conferma quello che è sempre stato da 19 anni a questa parte: che lo si ami o lo si odi è innegabile sola una cosa. È un Cavaliere.

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