Tempo fa in un’allegra conversazione fra ex sessantottini sentivo opinioni convinte secondo le quali i PD fosse oramai l’unico partito del Paese: senza voler condividere o negare questa tesi, mi è sembrato quanto mai opportuno verificare quale credibilità possa avere il Partito Democratico, proprio in un momento in cui è realmente possibile che sia considerato l’unico partito d’Italia.

E ancora: il gruppo L’Espresso è stato condannato a pagare 225 milioni di euro di multa per plusvalenze non dichiarate nel 1991 di circa 440 miliardi di lire. Un reato fiscale, al pari di quello del Cav: ma fra i colleghi di Bersani la memoria evidentemente scarseggia…
Ennesima conferma della corta memoria democratica sta nella questione dell’eventuale grazia a Berlusconi: nel 1970 il PCI candidò e fece eleggere Francesco Moranino, partigiano responsabile di 7 omicidi, condannato all’ergastolo commutato da Gronchi in 10 anni ed infine graziato da Saragat. Ma, in fondo, non statisticamente difficile che nella storia del PCI (alias PSI alias DS alias PD) ci siano casi simili: il capogabinetto di Pisapia per esempio è stato condannato a 9 anni e 11 mesi per concorso in omicidio, nella Consulta nazionale per le tossicodipendenze dell’ultimo governo Prodi c’era un’ex brigatista condannata a 12 anni per la morte di due attivisti del MSI nel 1974, la giunta Veltroni assunse una donna condannata negli USA a 43 anni per associazione sovversiva. Finiamo qui il nostro elenco per non tediare i lettori, ma di nomi da aggiungere purtroppo ce ne sarebbero ancora diversi.
Ma, nonostante tutto, il PD continua nella sua ipocrita azione di demolizione mediatico-giudiziaria dell’avversario, complici parte dell’informazione e delle istituzioni stesse: ma, finché in Parlamento i democratici solleveranno problemi fantomatici ed offensivi dell’intelligenza dei cittadini, almeno qualcuno si interrogherà sulla reale consistenza del partito. A riguardo riportiamo un breve passo dell’intervento della senatrice democratica Silvana Amati, che non troviamo nemmeno la forza di commentare: “Ci sono dei filmati che mostrano scene agghiaccianti sui maiali: scene molto tristi… Povere bestie, in un Paese civile ci sono delle regole, l’Ue ci impone alcuni paletti e gli allevamenti vanno controllati! E poi la pratica del taglio della coda che viene effettuata sui maiali da piccoli… E poi diventano aggressivi tra di loro. Insomma: serve una commissione d’inchiesta!”.
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