Hollande e il manifesto neolaicista: addio alla scuola francese

C'era una volta la scuola di stato francese. Oggi esiste una 'scuola' di partito. O, peggio ancora, una scuola di indottrinamento di una determinata ideologia (difficile immaginare quale...). L'ormai tristemente noto ministro Peillon, ha imposto a tutte le scuole del Paese la sua Carta della Laicità, già ribattezzata Manifesto Neolaicista.
I contenuti dell'assurda iniziativa del ministro sono davvero raccapriccianti: a scuola non si dovrà parlare di matrimonio, bisognerà far capire ai bambini che se papà mette la gonna è tutto normale e che nessuno può essere sicuro del suo sesso, perché può capitare che oggi o domani scopro di essere qualcos'altro. La semplicità del linguaggio di questo paragrafo è ricercata per provare a rendere ancora più chiaro che cosa si dovrà sentire in un asilo francese l'anno prossimo.

L'educazione affettiva e la sessualità diventeranno, insomma, la colonna portante della scuola francese: oltre che un'offesa all'intelligenza, alla libertà ed alla dignità dei francesi, si tratta anche di un provvedimento didatticamente discutibile. E' davvero necessario che i bambini francesi passino le ore di scuola a pensare se siano davvero maschi o come la loro mamma possa fare un figlio da sola? Non sarebbe forse più utile sapere - per esempio - che cosa è successo davvero nel 1789? Il ministro ha affermato che è necessario cambiare i libri di testo, poiché quelli attuali non si soffermano a sufficienza sulle figure omosessuali del passato: ecco l'ennesima dimostrazione che ci stiamo addentrando sempre di più in una dittatura. I bambini francesi saranno costretti a studiare Rimbaud non più per il valore letterario della sua produzione, ma per il suo orientamento sessuale: tralasciando il danno culturale provocato da una tale scelta (in primis al Rimbaud di turno!), è impossibile non provare un senso di repulsione verso un sistema d'istruzione i cui programmi vengono scelti a seconda dell'orientamento sessuale. E tale repulsione deriva proprio dalla grave discriminazione alla base di queste decisioni: Hollande vuole che in Francia nessuno si senta discriminato, ma finisce lui stesso a discriminare autori e personaggi storici omosessuali. Insomma, Hollande è in una gran confusione, ma si abbia un minimo di compassione per i poveri bimbi francesi: se il presidente, all'alba dei suoi 60 anni, non capisce nemmeno che cosa fa, come potrebbero comprendere qualcosa i bambini di asilo ed elementari?
La risposta è ovvia, e una motivazione sembra scontata: camuffare l'ignoranza sotto le mentite spoglie della tolleranza è indispensabile per affondare in un terreno fertile le basi del pensiero debole, facendo la guerra al pensiero forte ed al cattolicesimo fin dall'asilo.

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