Lettera aperta al presidente Moratti

Carissimo presidente Moratti,
le vicende della settimana scorsa e le Sue dichiarazioni in merito sono un'ottima occasione per condividere con Lei qualche semplice riflessione sul mondo del calcio, per noi una passione, per lei anche un affare.
Fra coloro che seguono il calcio si possono distinguere tre tipi di persone: il tifoso "occasionale", che segue al massimo la nazionale ai mondiali, il tifoso della domenica, quello che si limita a vedere le partite della propria squadra, ed i "tifosi sfegatati", che non perdono un solo articolo di giornale o servizio televisivo sui propri beniamini; se dovessimo fare una classifica di "competenza calcistica" delle suddette categorie di tifosi, il primo posto spetterebbe sicuramente al "tifoso sfegatato". E tuttavia esiste un'ulteriore categoria di persone che si interessano al gioco del calcio che ne sanno di gran lunga di più anche del più esperto tifoso sfegatato: si tratta di chi, come Lei, vive il mondo del calcio dall'interno, non solo come una passione che vive dei ritagli di tempo, ma come attività principale cui dedicare gran parte dlle proprie giornate. Alla luce di questa breve digressione mi pongo dunque un interrogativo: dopo le Sue dichiarazioni sulla buona fede della classe arbitrale alla quale purtroppo non riesce più a credere è sembrato come se Lei, uno dei presidenti in carica (salvo qualche saltuaria dimissione) da più tempo nella nostra Serie A, all'interno dell'ambiente calcio da quando è nato, avesse dimenticato improvvisamente la storia recente del calcio nostrano. Sicuri che si tratti di una fuorviante apparenza, vogliamo ricordare un "paio" di circostanze per chiarire meglio quanto appena scritto, senza voler peccare di tracotanza.
Correva l'anno 2007, l'allenatore dell'Inter era Roberto Mancini, alla guida della squadra per quella che sarebbe stata la sua ultima stagione sulla panchina nerazzurra prima di lasciare Milano per approdare, nel 2009, a Manchester. Il campionato inizia il 26 agosto: l'Inter è di scena in casa contro l'Udinese: dopo il gol di Stankovic dopo 9 minuti del primo tempo, i friuliano trovano il pareggio grazie all'autorete di Cordoba nei minuti finali della ripresa. Nella stessa giornata la Roma, che si sarebbe rivelata l'avversario principale dei nerazzurri, sbanca il Renzo Barbera di Palermo con i gol di Mexes ed Aquilani nei primi 22 minuti della partita. Il campionato finisce il 18 maggio, con l'Inter vittoriosa a Siena e la Roma fermata sull'1-1 a Catania. Lo scudetto va alla squadra di Moratti.
Fra il 26 agosto ed il 18 maggio tuttavia non sono solo state giocate 38 partite qualsiasi di calcio, ma si è svolto un campionato deciso più con le decisioni dei fischietti italiani che con i gol di Del Piero e Ibrahimovic: nell'intero campionato sono riscontrabili 21 incontri dell'Inter con dubbie decisioni arbitrali nel complesso favorevoli per i nerazzurri. Si tratta delle partite con Empoli, Livorno, Sampdoria, Reggina, Juventus, Lazio, Atalanta, Fiorentina, Torino, Milan, Siena, Parma, Juventus, e ancora Empoli, Catania, Sampdoria, Roma, Juventus, Reggina, Atalanta e Siena.
Un incredibilmente lungo elenco di partite condizionate dal'operato arbitrale che, se fosse vero anche solo per la metà, avrebbe potuto far gridare allo scandalo ben più dell'attuale situazione che La ha portata a dichiarazioni non solo catastrofiche e disfattiste, ma anche accusatorie nei confronti dell'Associazione Italiana Arbitri, che Le permette di lucrare sulla sua passione, perchè - sempre meglio ricordarlo - gli arbitri possono pure sbagliare, ma senza di loro non si può giocare.
Vogliamo dunque chiederLe, presidente, se all'epoca le capitò di dubitare della buona fede degli arbitri o si appellò solo ad una certa sudditanza psicologica: a nostro parere, qualunque sia la Sua risposta, sarebbe quantomeno coerente considerare l'ipotesi che la situazione che La ha portata ad esprimersi così duramente sull'operato di Gervasoni domenica scorsa e di tutti i suoi colleghi nelle precedenti giornate non possa asomigliare a quella di ormai 5 anni fa, perchè - si sa - di corsi e ricorsi storici gli anni ne son pieni.


Cordialmente,
un tifoso italiano

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