Amnistia: davvero efficace?

Nel suo ultimo messaggio alle camere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha evidenziato "l'incostituzionalità del sovraffollamento brutale delle carceri", tracciando le linee giuda per partire con riforme di amnistia e indulto: cancellazione dei reati minori e 3 anni di sconto su tutte le pene. A beneficiarne però, e questo non si legge nel messaggio, sarebbero i politici condannati o indagati.Il messaggio alle Camere del capo dello Stato ha acceso subito le polemiche. Napolitano pone al Parlamento “con determinazione e concretezza la questione scottante”, e mette di fronte agli onorevoli i seguenti dati:64.758 detenuti in carcere con una capienza di 47.615 posti. ”L’Italia – ha spiegato il capo dello Stato – viene a porsi in una condizione umiliante sul piano internazionale per violazione dei principi sul trattamento umano dei detenuti”. E fin qui, tutto vero. E' necessario un intervento dei parlamentari per risolvere questa situazione. Poi, tornando a monte dell'articolo, il presidente parla allora di amnistia. E qui parte la radice delle polemiche e la radice della domanda a titolo.


Citiamo infatti fedelmente il messaggio: "Quanto all’amnistia, di fronte agli obblighi costituzionali e ad un imperativo morale e giuridico penso sia venuto il momento di rivedere le perplessità sull’adozione di atti di clemenza generali. Sull’amnistia non ritengo che il presidente della Repubblica possa indicare la perimetrazione della legge di clemenza, cosa che rientra nelle esclusive competenze del Parlamento e di chi eventualmente avanzerà una proposta di legge in materia”. “Fermo restando l’esclusione dall’amnistia dei reati di particolare allarme sociale come la violenza contro donne – aggiunge Napolitano – non ritengo che il capo dello Stato debba indicare le singole fattispecie da escludere: la perimetrazione dell’amnistia rientra nelle competenze esclusive Parlamento”.

Quello che non ci si spiega è come si possa considerare l' amnistia  utile a migliorare la situazione delle carceri, in un momento critico dal punto di vista della sicurezza nel nostro paese.
L'introduzione di nuovi modi per scontare la pena o azioni di reinserimento nella società per i detenuti e per il paese sarebbero molto meglio: la pena è tempo di "catarsi", un amnistia generale farebbe scattare nella mente dei carcerati il pensiero che lo stato sia debole, per cui tutto è permesso.

Chi pensa che la soluzione della situazione delle carceri sia l'amnistia, non vuole bene al Paese.

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