Ingroia da Crocetta: la politica del riciclo non tramonta mai

La politica del riciclo va sempre di moda ed Antonio Ingroia ne è l'ultimo esempio: il supertrombato delle ultime elezioni - una volta supermagistrato - ha finalmente trovato un lavoro ben retribuito nella sua Sicilia. Niente di strano, se non fosse che questo lavoro  è - più o meno direttamente - alle dipendenze dell'amico di sempre Rosario Crocetta. L'esule di Aosta sarà infatti commissario di una società pubblica di informatizzazione, la Sicilia e-Servizi, commissariata per una truffa di oltre 200 milioni di euro. Crocetta, dopo aver mancato l'accordo con Ingroia per l'ufficio riscossione, spiega il nuovo incarico dell'ex procuratore con la presenza mafiosa nelle aziende in questione: "alla Sicilia e-Servizi lavorano la figlia di Stefano Bontade, il capomafia, e alla Venture il genero. È una società molto strana la Venture, fa parte del cartello di Sicilia e-Servizi ma prende tutti i suoi appalti".

La domanda del cittadino medio sorge spontanea. Ingroia è un dipendente pubblico da una vita al quale i contribuenti pagano da sempre lo stipendio, recalcitrante nei confronti del Consiglio Superiore della Magistratura, sprezzante del principio basilare delle democrazie moderne della divisione dei poteri: è possibile che una figura del genere debba continuare a vivere con le imposte degli stessi cittadini che cinque mesi fa lo hanno cancellato dalla politica con il voto delle politiche? È possibile che la nostra burocrazia e la nostra pubblica amministrazione non riesca mai a dare un'immagine di sé che non sia quella di chi sperpera denaro riciclando poltrone a chi non vuole smettere di scaldarne una alle spalle dei cittadini?

Nessun commento:

Posta un commento

Il blogger, essendo responsabile penalmente di tutto ciò che viene pubblicato sul suo blog, modererà tutti i commenti, che non saranno pertanto visibili prima della sua approvazione: è richiesta la massima educazione e moderazione nei termini.