
E’ evidente che se passasse questa legge verrebbero criminalizzate diverse affermazioni: ad esempio che al matrimonio possano accedere non più solo un uomo e una donna, ad esempio che i bambini possano essere adottati soltanto da coppie eterosessuali e non da coppie omosessuali. Ci sarebbero sanzioni penali nei confronti di chi sostiene queste tesi. Una volta scattata la pena ci sarebbero inoltre forme di rieducazione, da scontare addirittura presso associazioni di omosessuali: tutto ciò è veramente lesivo della libertà religiosa. Chi può impedire alla Chiesa Cattolica di leggere quello che c’è scritto nella Bibbia, nel Vangelo o negli Atti degli Apostoli? Purtroppo la questione in Francia ed in Inghilterra sta assumendo aspetti tragici: abbiamo esempi di fermi, di arresti e di interrogatori di persone che si limitavano a predicare quello che c’è scritto nel Vangelo. Il ddl è eterofobo: rappresenta un’aggressione alla libertà di pensiero e di parola contenuta nella nostra Costituzione.
Qual è la posizione del PdL a riguardo?
Il PdL non condivide questo testo, ma la vera battaglia adesso è mettere a conoscenza i cittadini italiani di quello che sta accadendo perché purtroppo questi aspetti non sono emersi quasi da nessuna parte.
Esiste in Italia un’emergenza omofobia che giustifichi iniziative legislative in materia?

Il ddl sull’omofobia va in contrasto con la Costituzione per quanto riguarda la libertà religiosa, ma anche per la libertà di stampa sancita dall’articolo 21: è d’accordo?
Certamente. Se queste idee vengono criminalizzate, per la legislazione sulla stampa, anche chi pubblica questo tipo di impostazione, rischia la denuncia. Sarebbe una gravissima limitazione anche alla libertà di stampa.
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