Il Papa Comunista apre ai gay: e vissero tutti felici e contenti


Papa Francesco ci stupisce da oramai più di quattro mesi: un Papa che rompe la tradizione, parla alla gente, augura buon pranzo e non fa le vacanza come gli italiani in crisi. Un Papa innovatore a tal punto da essere comunista. Eh già, perché non può che essere definito così un Papa che parla della tenerezza proprio come Che Guevara e di indifferenza come Gramsci, che accenna alle periferie dell’esistenza rifacendosi a Fuksas, che apre ai Gay come forse solo Vendola riesce a fare.

Se qualcuno ha avuto il di continuare a leggere questo articolo, che solo nel suo primo paragrafo è riuscito a condensare una serie incredibile di controsensi, dimostrazione di follia pura, sappia che siamo riusciti a sintetizzare in quattro righe la linea editoriale di molti media nazionali su Papa Francesco. L’ultimo episodio che ha stuzzicato la fantasia di molti è rappresentato dall’intervista concessa dal Papa durante il volo di ritorno dal viaggio in Brasile per la GMG: il Papa ha parlato per quasi un’ora con i giornalisti, toccando marginalmente la questione “omosessualità”. I giornali – ovviamente – hanno aperto con i titoli più vari, estrapolando di fatto una sola frase: “Se una persona è gay, chi sono io per giudicarlo?”. Senza voler mancare di rispetto ai signori giornalisti e titolisti che lavorano solo per fare titoli accattivanti e vendere qualche copia in più, procediamo rapidamente a smontare l’impalcatura di invenzione create ad hoc per Papa Bergoglio, con la schiettezza e l’onestà di chi non guadagna nulla con un titolo interessante o un visitatore in più.

San Giovanni Bosco, esempio luminoso di cristiani impegnati nel sociale.
Per prima cosa appare indispensabile leggere le parole pronunciate dal Papa, per non ridurci a fare inutili commenti su citazioni oramai di seconda mano. “Si scrive tanto della lobby gay. Io finora non ho trovato in Vaticano chi ha scritto "gay" sulla carta d'identità. Bisogna distinguere tra l'essere gay, avere questa tendenza, e fare lobby. Le lobby, tutte le lobby, non sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore con buona volontà, chi sono io per giudicarlo? Il Catechismo della Chiesa cattolica insegna che le persone gay non si devono discriminare, ma si devono accogliere. Il problema non è avere questa tendenza, il problema è fare lobby e questo vale per questo come per le lobby d'affari, le lobby politiche, le lobby massoniche”.

Già alla luce di questa semplice operazione di trascrizione – anche detta “informazione” – Papa Francesco diventa un po’ meno comunista, o quantomeno ci viene il dubbio che non voterebbe per SEL… Un’ulteriore considerazione ci permette di comprendere quale sia la reale preparazione di chi è solito scrivere a livello nazionale su Papa e Chiesa: perché mai dovrebbe fare scalpore un’intervista in cui non si fa altro che ripetere il contenuto del Catechismo? Forse non tutti i giornalisti conoscono il Catechismo? E allora forse tanti, troppi articoli sulla Chiesa e su Papa Francesco non sono altro che giudizi espressi senza alcuna cognizione di causa, nascondendo magari un qualche intento ideologico anticlericale?
Ma, se qualcuno ancora fosse convinto che Papa Francesco possa rappresentare il partigiano modello, si interroghi sul ruolo fondamentale svolto nel sociale da tanti personaggi che vantavano la fede cattolica. Si interroghi anche sull’atteggiamento di dura condanna dell’allora arcivescovo di Los Angeles nei confronti della Teologia della Libreazione, di chiara ispirazione marxista-leninista. E si dia qualche risposta. E magari la prossima volta che vuole comprare il Fatto Quotidiano, risparmi un euro.


1 commento:

  1. Egregi Sig.ri
    sono Cristiano praticante ed osservante, qualificato per esprimere il mio punto di vista, anche se, per ora apparentemente contro corrente (sic : "more solito").
    Non so se sia comunista o no, comunque confesso sommessamente di essere sempre più perplesso dalla personalità del Bergoglio e quindi, volontariamente mi modero in quanto, come si dice, poichè un albero si giudica dai frutti, aspetto di vederne.
    Seguendone le mosse tuttavia, saltano subito alla mente alcuni aggettivi forti: insolito, ebbro di notorietà e volontà di stupire, gesticolante, istrione, ipersorride nte (sembra un promoter del dentifricio "Sanctitas" = per un sorriso Angelico ! ) Il Bergoglio è senz'altro il frutto di una mirata operazione mediatica attentissima ai particolari (gli scarponi, il Pastorale di legno, la borsa nera a mano.....). negli intenti mi ricorda un suo predecessore denominato: "il Papa buono" evidentemente in antitesi a tutti i Papi "cattivi" che l'avevano preceduto. Quello che riempì le chiese di beghine e bigotti al prezzo di svuotare i Seminari.....
    Entrambi contro la TRADIZIONE, da rompere assolutamente, magari solo per "rompere", ma senza avere nulla di più valido con cui sostituirla. NON dimentichiamo che la TRA
    DIZIONE rappresenta quanto è già stato fatto, ha già funzionato, e che è venuta perfezionandosi con il tempo. Facciamo un ESEMPIO PRATICO: come giudichereste un GE
    NERALE che si rifiuti di alloggiare nel Quartier generale, di vestirsi da Generale (con medaglie e gradi distintivi), un Generale che, anzichè guidare le sue truppe si metta a seguirne le mode, un Generale che si butti perennemente in trincea ed in prima linea a gingillarsi con le convenienze estemporanee anzichè acquartierarsi con lo Stato maggiore per ordinare le strategie di lungo respiro? Temo che il Bergoglio sia solo l'ennesima dimostrazione del famoso "Principio di Peter", secondo il quale: tutti ambiscono a raggiungere il proprio livello di non-competenza ! Quale migliore esempio di uno che dice di venire "dalla fine del mondo" ma che osa ambire ad essere
    "Il Vicario di Cristo in terra". Ma dove mai potrebbe avere imparato il ruolo, forse per corrispondenza dalla Scuola Radio Elettra di Torino? Attenzione ai frutti velenosi, a mio parere ci aspettano SCISMI ! Non ricordo chi, vedendo qualcun altro sovraesporsi all'inverosimile, ebbe ad affermare: "Tutto quanto facciamo a maggior gloria dell'uomo, è a minor gloria di DIO"
    Cordiali Saluti, adesso vado a cena.
    Massimo Giuliano

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