Giorgio La Pira, il Sindaco Santo

A 35 anni dalla morte di Giorgio La Pira non possiamo esimerci dal dedicare lo spazio odierno all'onorevole democristiano, ex sindaco di Firenze che, da siciliano, riuscì a guadagnarsi la stima e l'affetto dei fiorentini. Padre Costituzionale, prese parte alla gestazione ed al parto della nostra Costituzione, collaborando con figure del calibro di Andreotti e De Gasperi. Nel 1986, a soli 9 anni dalla morte, Giovanni Paolo II ha autorizzato l'avvio della sua causa di beatificazione, è Servo di Dio.


No all'aborto


Ma perché questo "no" tanto deciso all'aborto? Perché questo "punto fermo" (von Balthasar), questa frontiera non transitabile - non solo per i cristiani, ma per gli uomini in quanto tali ("sono uomo; e nulla di umano mi è estraneo")? Perché? La risposta è precisa: perché il "concepito" è già un essere umano: una persona umana, con il concepimento, è già venuto all'esistenza un essere umano nuovo e, perciò, - sia pure in via di germinazione - già in vita; è come una semente già seminata, già radicata, nel "suolo" materno ed avviata a diventare spiga! Qui in utero sunt... intelliguntur in rerum natura esse (D. 1.25.26) (i concepiti sono da considerare come già esistenti, già nati). Nasciturus pro jam nato habetur (il nascituro è da considerare già nato D. 1.5.7.). Questo principio - che la giurisprudenza romana creativa del tempo augusteo introdusse solo nel sistema dello jus civile, operando davvero un mutamento qualitativo nelle strutture del pensiero sociale e giuridico, non solo romano ma altresì della intera civiltà umana - diviene, col cristianesimo, una delle basi universali costitutive dell'edificio dei diritti inviolabili dell'uomo; il diritto alla vita! Ecco perché il "no" tanto fermo - frontiera intransitabile per tutti gli uomini! -all'aborto: perché l'aborto è, per definizione, atto estintivo della vita di una persona umana; è l'uccisione di un uomo! Vi sono delle gravi carenze, dei grandi "vuoti", nelle strutture sociali e giuridiche non adeguate (come dovrebbe essere!) alla tutela dei nascituri? Siano eliminati - con grande urgenza e determinazione - con provvedimenti legislativi adeguati: ma mai col togliere l'essere, la vita, al nascituro! Non uccidere è, per tutti, la intransitabile frontiera della autentica, unica, comune civiltà umana! Per i credenti il comandamento di "non uccidere" si traduce con il principio universale delle "istituzioni divine" (IV,4,11) di Lattanzio: "solus Dominus habet vitae e nocis veram et perpetuam potestatem" (solo Iddio ha la vera e perpetua potestà del diritto di vita e di morte). E quanto all'aborto, vale sin dall'alba apostolica della Chiesa, questo principio della Didachè: "Tu non ucciderai con l'aborto il frutto del grembo e non farai perire il bimbo già nato". Atenagora dice che i cristiani considerano come omicide le donne che usano medicine per abortire; egli condanna gli assassini dei bimbi, anche quelli che vivono ancora nel grembo della loro madre, dove essi sono già l'oggetto delle cure della Provvidenza divina"; e Tertulliano (Apol. IX, 8) dice: "é un omicidio anticipato impedire di nascere: poco importa che si sopprima l'anima già nata", che la si faccia scomparire sul nascere: è già un uomo colui che lo sarà". Questo principio - fondato sul comandamento divino "Tu non ucciderai" - la Chiesa lo ha sempre, con la medesima fermezza, affermato dall'alba apostolica sino agli ultimi pontefici (Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, ed ora Paolo VI)! Punto fermo, frontiera intransitabile, tutela e garanzia della vita e dell'essere per gli uomini di tutti i tempi e di tutti i popoli! Perché "no", sempre, fermamente, all'aborto? Per la stessa ragione per cui si dice, a tutela della vita (per tutti gli uomini) "no" alla uccisione dell'uomo!