Discorso di fine anno del Presidente della Repubblica
Vi confesso che non volevo introdurmi nell'intimità delle
vostre case in questo giorno in cui festeggiate il sorgere dell'anno nuovo, ma
il mio silenzio sarebbe stato male interpretato.
Ho deciso quindi di presentarmi a voi attraverso il video
per augurarvi buon anno.
Io non mi rivolgo, come è stato fatto nel passato, prima
agli Italiani che sono all'estero e poi agli Italiani che sono in
Italia ma contemporaneamente agli uni e agli altri perché gli Italiani
che sono all'estero, gli emigrati, non vi sono andati per diporto, bensì perché
spinti dalla miseria e dalla fame per trovare un lavoro che purtroppo non hanno
trovato in Italia.
Ebbene, gli Italiani che sono all'estero - io lo so
per esperienza personale, perché sotto il fascismo fui costretto ad emigrare in
Francia e per vivere onestamente facevo il manovale-muratore - sentono
acutamente la nostalgia della patria, sono sempre spiritualmente vicini alla
terra natia, direi quasi più degli Italiani che vivono qui in Italia:
ecco perché mi rivolgo contemporaneamente agli uni e agli altri.
Se facciamo un breve bilancio dell'anno che sta morendo
dobbiamo purtroppo ammettere che non è un bilancio confortante: abbiamo ancora
molta disoccupazione, e specialmente quella giovanile mi preoccupa, la
disoccupazione dei giovani che escono dalle scuole con un diploma o con una
laurea persuasi di potersi incamminare verso la vita sicuri e invece trovano
subito dinanzi a sé il muro della disoccupazione. questo è un grave problema
che ci angoscia.
Vi sono, tuttavia, indici di una ripresa economica del
nostro paese. ma io soprattutto ripongo la mia fiducia nel popolo Italiano,
popolo generoso che si è trovato in circostanze più difficili delle presenti,
eppure ha saputo superarle come al termine della seconda guerra mondiale.
Io sono certo che riusciremo a risalire la china se non si
spezzerà quella unità nazionale che è stata voluta da un uomo politico, dal
cuore puro e dal forte ingegno, legato a me da amicizia fraterna, spietatamente
assassinato, Aldo Moro. penso in questo momento alla tristezza della compagna
dei la sua vita e dei suoi figli.
Ma purtroppo dobbiamo constatare come la nostra Italia
sia ancora turbata dalla violenza, dai sequestri e dal terrorismo. di recente è
stato sequestrato un ragazzo di dodici anni, sono spietati questi criminali!
l'ondata di terrorismo si è abbattuta su funzionari, impiegati, direttori di
aziende, giornalisti, magistrati e forze dell'ordine.
Di recente, a Torino, due giovani agenti di P.S. sono stati
assassinati. orbene, bisogna riconoscere con franchezza che non siamo
sufficientemente attrezzati per affrontare il terrorismo e forse i nostri
servizi di informazione non funzionano a perfezione. dobbiamo attrezzare
validamente le forze dell'ordine, dobbiamo attuare la riforma di pubblica
sicurezza e dobbiamo in modo particolare cercare di accertare chi sono questi
terroristi e chi sono i loro mandanti, coloro che li manovrano.
Nel 1978, proprio nel dicembre dell'anno che sta terminando,
si è celebrato il trentennale della dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo. orbene, sicuro di non compiere alcuna interferenza, protesto con
fermezza perché in molti stati vi sono ancora uomini che soffrono in carcere,
che sono torturati e che vengono perseguitati per le loro idee. nessuna
interferenza da parte mia, ma il diritto di protestare in di fesa di questi
uomini che intendono vivere liberi.
Io sono orgoglioso di essere cittadino Italiano, ma
mi sento anche cittadino del mondo, sicché quando un uomo in un angolo della
terra lotta per la sua libertà ed è perseguitato perché vuole restare un uomo
libero, io sono al suo fianco con tutta la mia solidarietà di cittadino del
mondo.
Nel 1979 vi saranno le elezioni del parlamento europeo.
considero questo evento un fatto di grande importanza. l'unità europea potrà così
realizzarsi in modo più concreto. le nazioni d'Europa si persuadano che esse
sono legate allo stesso destino e se vi sarà tra di loro una salda solidarietà
io ritengo che l'Europa potrà conoscere un domani migliore ed essa potrà
svolgere opera di mediazione e di pace tra le due superpotenze.
Bastano alcuni dati per persuaderci dell'importanza di
questo compito: oggi si spendono per le armi nucleari quattrocentomila miliardi
all'anno; le due superpotenze posseggono dodicimila testate nucleari che
corrispondono a circa un milione e cinquecentomila bombe uguali a quelle che
hanno distrutto Hiroshima ed Hiroshima è là ad ammonire tutta l'umanità: la
tragedia che ha conosciuto Hiroshima potrebbe conoscerla domani l'umanità
intera:eppure vi sono seicento milioni di creature umane che mentre io parlo
stanno lottando contro la fame.
Lo ripeto qui a voi, Italiani e Italiane,
quello che ebbi a dire innanzi al parlamento quando fui insediato come
presidente della repubblica: "si svuotino gli arsenali di guerra sorgente
di morte, si colmino i granai sorgente di vita per milioni di creature umane
che stanno lottando contro la fame'.
Dico questo con accento accorato, perché penso soprattutto
alle nuove generazioni, ai giovani. e a loro mi rivolgo. io credo nella nostra
gioventù anche se vi è una frangia di giovani smarriti. la stragrande
maggioranza della gioventù, a mio avviso, è moralmente sana.
Io ho avuto un'esperienza interessante come presidente
della camera dei deputati prima e adesso come presidente della repubblica: ho
ricevuto e ricevo molte scolaresche di ogni grado della scuola, dalle
eleméntari all'università, di ogni regione, dalla Sicilia al Friuli.
Quando ero presidente della camera ho ricevuto 55.000
studenti e adesso la stessa consuetudine ho ripreso qui al Quirinale. a questi
giovani io non ho mai fatto dei discorsi, ho intrecciato con loro un dialogo
come fossimo vecchi amici e mi sono sempre visto porre delle domande molto
serie.
Io credo quindi in questa nostra gioventù.
I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno
bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.
E' con questo animo quindi, giovani che mi rivolgo a voi:
ascoltatemi vi prego: non armate la vostra mano. armate il vostro animo. non
armate la vostra mano, giovani, non ricorrete alla violenza, perché la violenza
fa risorgere dal fondo dell'animo dell'uomo gli istinti primordiali, fa
prevalere la bestia sull'uomo ed anche quando si usa in stato di legittima
difesa essa lascia sempre l'amaro in bocca.
No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede
vigorosa: sceglietela voi liberamente purché la vostra scelta, presupponga il
principio di libertà, se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi
mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la
vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto
ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei
vostri pensieri. se non volete, che la vostra vita scorra monotona, grigia e
vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea.
Ecco, Italiani e Italiane, con quale animo io
mi sono presentato a voi, umilmente, senza alcuna stolta arroganza di potere. mi
sono presentato a voi con molte preoccupazioni, ma anche con la fede nel popolo
Italiano.
A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta
sorgendo: possa il 1979 recare tranquillità al nostro popolo e costituire
l'inizio della sua rinascita economica e sociale.
E sia il 1979 l'anno di una pace
sicura per il mondo.