Un anno di sport


Il 2012 sportivo ha offerto tantissimi spunti, positivi e negativi, da cui ripartire con slancio verso un 2013 sicuramente altrettanto emozionante.

Partiamo con alcune considerazioni in positivo.

Nel calcio non possiamo non citare la Juventus, senza dubbio la migliore squadra in Europa, in quanto ha saputo amalgamare il talento con la fortuna e la continuità. Le zero sconfitte in campionato lo scorso anno servono solo per le statistiche: l’unità della squadra di Conte (che ha scontato una lunga squalifica dovuta agli illeciti commessi per quanto riguarda il CalcioScommesse, di cui parleremo dopo), è stata decisiva: come si suol dire, lo spogliatoio non era diviso.

E poi il calcio che riparte dai giovani, Lamela, El Sharaawi, che prendono il posto nel nostro calcio di “anziani” come Del Piero, Nesta, Di Vaio.

Più in generale lo sport ci ha regalato emozioni con le olimpiadi di Londra, molto appassionanti e di notevole successo per gli azzurri(il blog ha seguito passo passo le emozioni italiane): ben 28 sono state le medaglie azzurre, mentre il solito duello Usa-Cina si è risolto con la vittoria degli americani con 104 a 88. Terza, e- a detta di molti favorita- la Gran Bretagna, padrona di casa, con 65, e 29 ori.

Purtoppo è necessario elencare anche qualche dato negativo.

Primo fra tutti, il calcioscommesse, brutta piaga, bruttissima se si pensa al fatto che non si è stati capaci di imparare la lezione fornitaci dallo scandalo Calciopoli. Sono ancora in corso le indagini, ma le squalifiche sono già tante, e a rimetterci sono le squadre, ma anche e soprattutto i tifosi.

Come non parlare della morte di Piermario Morosini, calciatore del Livorno, morto in campo mentre giocava a Pescara per arresto cardiaco. La sua morte ha riportato al tema della sicurezza nei campi, questione spinosa. Dopo la sua morte si sta tentando di fare qualcosa di concreto per risolvere la situazione. Una soluzione potrebbe essere quella dei defibrillatori nei campi, ormai obbligatori.

Infine lo sport, con la brutta piaga del doping. Fra i nomi pù altisonanti ricordiamo Armstrong, che-scoperto- ha perso tutto. Una carriera esaltante buttata all’aria per la droga. Ma anche il nostro Schwarzer, che durante le olimpiadi è stato scoperto e squalificato per 4 anni. In tutti gli sport è un problema gravissimo, difficilmente risolvibile, e per cui sarebbe necessario solamente un personale e profondo esame di coscienza, che permetterebbe di capire quali sono i pro e quali sono i contro, prima di effettuare una scelta di questo tipo. La giustizia ha i suoi tempi, ma arriva. E punisce.

FLOP 2012

1.Lance Armstrong: un caso di doping fa sempre male a tutti gli sportivi, ma quello di Armstrong è molto più di un caso di doping, e proprio per questo fa molto più male: è la fine si un mito del ciclismo, è la delusione di milioni di sportivi che si sono emozionate all'ennesima maglia gialla, che hanno avuto una stretta al cuore alla notizia della malattia, che hanno esultato alla più grande vittoria, quella con il cancro. È la fine del mito dell'uomo, esempio di sport e di umanità. 2.Federica Pellegrini: il flop delle Olimpiadi sono una grave macchia sulla carriera dell'indiscussa campionessa veneta, ma quello che scotta di più è l'atteggiamento: oltre ad essere state l'ennesima conferma dell'incostanza di questa atleta e del conseguente mancata espressione di potenzialità viste solo parzialmente, le deludenti prestazioni di agosto sono state occasione di evidenziare la scarsa umiltà dimostr ata davanti ai microfoni; le dichiarazioni dopo le gare, in cui annunciava il suo momentaneo ritiro dalla vasca e le successive polemiche con la Federazione non ci sono piaciute affatto, e pensiamo di non essere i soli a non averle gradite. 3.Arien Robben: i demeriti dell'olandese invece sono esclusivamente legati al campo: come ha evidenziato abche un recente sondaggio della Gazzetta dello Sport, Robben era atteso all'anno della grande e definitiva affermazione, una sorta di ultimo treno per chi di primavere sulle spalle ne ha già diverse. E invece è riuscito nell'impresa di passare da quasi uomo mercato dell'estate 2011 - con un probabile passaggio alla Juventus mancato per pochissimo - a fantasma assoluto nel Bayern tritasassi di questi ultimi tempi.

TOP 2012

3.Valentina Vezzali: 38 anni - quasi 39 - e non sentirli. Questo il più grande pregio di questa campionessa eterna, che a Londra è riuscita a guidare magistralmente la nazionale di scherma, innalzandola regina delle olimpiadi azzurre. Non ci sono parole per descrivere questa forza della natura. Ma forse fra 4 anni a Rio lei ci sarà per stupirci ancora. 2.Fernando Alonso: per noi il campione del mondo è lui, perché sé non ci fosse stato Grosjean a Spa Nando avrebbe conquistato il trofeo iridato senza problemi, magari pure con qualche gara d'anticipo. E per di più - impossibile negarlo - anche arrivare a contendere il titolo alla Red Bull a Interlagos con una macchina sviluppata solo fino all'estate è roba da maestri. E Alonso lo è. 1.Andrea Pirlo: come per la Vezzali, neanche per Pirlo la carta d'identità è un problema. La Juve ha puntato sull'usato sicuro e lui la ha ricompensata con una stagione strepitosa; la differenza fra i bianconeri ed il Milan l'ha fatta lui: chissà come sarebbe finito il campionato con un Pirlo fra gli uomini di Allegri e un Nocerino - con tutto rispetto - alla Juve.

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