8 Dicembre 1854. "Nulla macula est in Te, Maria"


In occasione della Solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria rievochiamo il momento cruciale della proclamazione del dogma, l’8 dicembre 1854, in San Pietro, da parte del Beato papa Pio IX nella Ineffabilis Deus, rifacendoci alla biografia dedicata a quest’ultimo da Andrea Tornielli nell’opera “PIO IX. L’ultimo Papa Re”.
“Giunto il giorno sospirato, la Basilica di San Pietro era gremita. Dopo il canto del Vangelo in latino e in greco come nel pontificali del Papa, il Cardinale Macchi Decano del Sacro Collegio, insieme ai Decani degli Arcivescovi e Vescovi presenti alla sacra funzione, Monsignor Luigi Maria Cardelli, Arcivescovo di Acri da, e Monsignor Laudisio Vescovo di Policastro, nonché l`Arcivescovo di rito greco Monsignor Stefano Missir di Irenopoli e Monsignor Edoardo Hurmuz di Sirace di rito armeno, presentatisi ai piedi del trono rivolsero la supplica a Sua Santità: nel testo, pronunciato in lingua latina, si chiede al papa che sia definito <<dal vostro supremo e infallibile giudizio l`Immacolato Concepimento della Santissima Vergine Maria Madre: di Dio  per il quale ci sarà gaudio in cielo e sommamente esulterà il mondo>>. Pio IX risponde che avrebbe accolto la supplica, ma soltanto dopo aver invocato lo Spirito Santo e intona dunque il Veni Creator. Quindi, seduto sul trono con in capo la tiara, legge ad alta voce la Bolla dogmatica, che specifica gli argomenti a favore della proclamazione dell'Immacolata, le tradizioni latine e Orientali nonché i pronunciamenti già presenti nel magistero dei papi.
«Dio ineffabile, le vie del quale sono la misericordia e la verità; Dio, la cui volontà è onnipotente e la cui
sapienza abbraccia con forza il primo e l'ultimo confine dell'universo e regge ogni cosa con dolcezza, previde fin da tutta l'eternità la tristissima rovina dell'intero genere umano, che sarebbe derivata dal peccato di Adamo. Avendo quindi deciso, in un disegno misterioso nascosto dai secoli, di portare a compimento l'opera primitiva della sua bontà, con un mistero ancora più profondo – l'incarnazione del Verbo – affinché l'uomo (indotto al peccato dalla perfida malizia del diavolo) non andasse perduto, in contrasto con il suo proposito d'amore, e affinché venisse recuperato felicemente ciò che sarebbe caduto con il primo Adamo, fin dall'inizio e prima dei secoli scelse e dispose che al Figlio suo Unigenito fosse assicurata una Madre dalla quale Egli, fatto carne, sarebbe nato nella felice pienezza dei tempi. E tale Madre circondò di tanto amore, preferendola a tutte le creature, da compiacersi in Lei sola con un atto di esclusiva benevolenza. Per questo, attingendo dal tesoro della divinità, la ricolmò – assai più di tutti gli spiriti angelici e di tutti i santi – dell'abbondanza di tutti i doni celesti in modo tanto straordinario, perché Ella, sempre libera da ogni macchia di peccato, tutta bella e perfetta, mostrasse quella perfezione di innocenza e di santità da non poterne concepire una maggiore dopo Dio, e che nessuno, all'infuori di Dio, può abbracciare con la propria mente. 
Era certo sommamente opportuno che una Madre degna di tanto onore rilucesse perennemente adorna
degli splendori della più perfetta santità e, completamente immune anche dalla stessa macchia del peccato originale, riportasse il pieno trionfo sull'antico serpente. Dio Padre dispose di dare a Lei il suo unico Figlio, generato dal suo seno uguale a sé, e che ama come se stesso, in modo tale che fosse, per natura, Figlio unico e comune di Dio Padre e della Vergine; lo stesso Figlio scelse di farne la sua vera Madre, e lo Spirito Santo volle e operò perché da Lei fosse concepito e generato Colui dal quale egli stesso procede.
La Chiesa Cattolica che – da sempre ammaestrata dallo Spirito Santo – è il basilare fondamento della
verità, considerando come dottrina rivelata da Dio, compresa nel deposito della celeste rivelazione, questa innocenza originale dell'augusta Vergine unitamente alla sua mirabile santità, in perfetta armonia con l'eccelsa dignità di Madre di Dio, non ha mai cessato di presentarla, proporla e sostenerla con molteplici argomentazioni e con atti solenni sempre più frequenti. Proprio la Chiesa, non avendo esitato a proporre la Concezione della stessa Vergine al pubblico culto e alla venerazione dei fedeli, ha offerto un'inequivocabile conferma che questa dottrina, presente fin dai tempi più antichi, era intimamente radicata nel cuore dei fedeli e veniva mirabilmente diffusa dall'impegno e dallo zelo dei Vescovi nel mondo cattolico.»
Più volte il papa si interrompe, commosso. Ma alla fine, con una voce potente che stupisce i fedeli che gremivano la basilica fin dalle prime ore della mattina, il pontefice dichiara solennemente:
«Perciò, dopo aver presentato senza interruzione, nell'umiltà e nel digiuno, le Nostre personali preghiere
e quelle pubbliche della Chiesa, a Dio Padre per mezzo del suo Figlio, perché si degnasse di dirigere e
di confermare la Nostra mente con la virtù dello Spirito Santo; dopo aver implorato l'assistenza dell'intera Corte celeste e dopo aver invocato con gemiti lo Spirito Paraclito; per sua divina ispirazione, ad
onore della santa, ed indivisibile Trinità, a decoro e ornamento della Vergine Madre di Dio, ad esaltazione della Fede cattolica e ad incremento della Religione cristiana, con l'autorità di Nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli.»
Per un’ora tutte le campane di Roma suonano a distesa.[…] 
Molti testimoni hanno affermato che al momento della lettura della Bolla il papa fu come investito da un fascio di luce dall’alto. Fenomeno che attirò l’attenzione perché in nessun periodo dell’anno e tanto meno in dicembre da nessuna finestra un raggio di luce poteva raggiungere l’abside dove si trovava il papa. Nessuno dei presenti in San Pietro ebbe dubbio nell’attribuire quella luce ad una causa soprannaturale.[…]
Molto più stupefacente quanto avvenne quattro anni dopo, nel 1858, quando una piccola contadina analfabeta di nome Bernadette, affermò di vedere una “bella signora” in una grotta di Lourdes, il 25 marzo di quell’anno, alla domanda “Signora, volete avere la bontà di dirmi chi siete?”, la Signora rispose “Sono l’Immacolata Concezione”. (Pio XII, nel 1953, scriverà in merito, che la Beata Vergine Maria volle quasi confermare, in maniera prodigiosa, tra il plauso di tutta la Chiesa, la sentenza pronunciata dal Vicario del suo Divin Figlio in terra.)”
Al termine di questa rievocazione di quella straordinaria giornata di un secolo e mezzo fa, ci uniamo all’inno dello stesso Beato Pio IX alla Vergine senza macchia:
La stessa beatissima Vergine che, tutta bella e immacolata, schiacciò la testa velenosa del crudelissimo serpente e recò al mondo la salvezza; la Vergine, che è gloria dei Profeti e degli Apostoli, onore dei Martiri, gioia e corona di tutti i Santi, sicurissimo rifugio e fedelissimo aiuto di chiunque è in pericolo, potentissima
mediatrice e avvocata di tutto il mondo presso il suo Unigenito Figlio, fulgido e straordinario ornamento della santa Chiesa, […] voglia intercedere perché i colpevoli ottengano il perdono, gli ammalati il rimedio, i pusillanimi la forza, gli afflitti la consolazione, i pericolanti l'aiuto, e tutti gli erranti, rimossa la caligine della mente, possano far ritorno alla via della verità e della giustizia, e si faccia un solo ovile e un solo pastore.”