Aboliamo il Natale



C’era una volta un Paese in cui il Natale era Natale di Qualcuno, dove fare il presepe ad inizio dicembre era abitudine consolidata, dove la notte del 24 non era la notte dei bagordi e della bella vita ma la Notte Santa. Sorvolando su ogni giudizio su quei tempi così lontani - che tuttavia risulta facile intuire - vogliamo porre la nostra attenzione nel giorno della Vigilia su che cosa è diventata oggigiorno la festa del 25 dicembre.
In una società che si vanta di essere laicista (inteso nel senso di rifiuto di ogni forma di credo religioso) non sarebbe più consono festeggiare solo le feste civili? Il 1° dicembre non sarà più Maria Santissima Madre di Dio, ma il giorno dell’entrata in vigore della Costituzione, il 15 agosto non più l’Assunzione della Beata Vergine Maria ma l’anniversario della soppressione degli enti ecclesiastici e la liquidazione dei loro beni da parte del neonato governo piemontese e magari il 6 gennaio diventerà la festa del tricolore, usato per la prima volta nel lontano 6 gennaio 1797 dalla Repubblica Cisalpina.
E allora viene spontaneo chiedersi che senso abbia festeggiare il Natale se oramai non è “di nessuno”; se non sia forse anacronistico continuare a tagliare pandori e panettoni, se non sia meglio abolirlo e magari trovare qualche altra festa invernale per staccare dal lavoro e farsi la settimana in montagna. Nell’attesa però - affinché siamo noi a dargli un senso - auguri di Buon Santo Natale!

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