La questione che tiene banco sui giornali in questo
Ferragosto non tropo caldo è la vicenda di un bambino nato proprio due giorni
fa, il 15, a Milano: si tratta del figlio di Martina Levato, nota ai più per le
vicende giudiziarie che l’hanno travolta e per il rilievo che i giornali hanno
riservato al suo caso. Senza voler esprimere giudizi sui processi mediatici,
prima ancora che giuridici, che periodicamente vengono fuori in Italia, e senza
voler commentare che stavolta nessuno ha urlato la necessità di una legge
contro il ‘maschicidio’ – e meno male! – vogliamo porre l’attenzione su un
fatto, di per sé semplice, che a rigor di logica dovrebbe lasciare interdetto l’italiano
medio portatore sano di cervello.
Il festival delle banalità: o forse no?
"Maschi e femmine sono diversi". E giù applausi. "I bambini nascono da un uomo ed una donna". Standing ovation di tutta la platea. "I figli non si vendono". La folla in estasi.
Non è la cronaca di un festival delle banalità, anche se un tempo sarebbe potuta esserlo: è semplicemente la logica conseguenza dell'illogica realtà di oggi. Una realtà ben evidente ieri pomeriggio a Milano, dove la regione ha organizzato l'ormai noto convegno 'Difendere la famiglia per difendere la comunità': un migliaio di persone nelle sale interne al Palazzo della Regione e almeno 500 fuori. A poche centinaia di metri la manifestazione dei Giovani Democratici (secondo Repubblica erano 'diverse migliaia'...), al grido di 'un bacio li seppellirà tutti'. Ed in effetti diverse coppie omosessuali contestavano alla loro maniera, baciandosi appassionatamente davanti all'ingresso dell'Auditorium, nell'indifferenza totale di centinaia di pericolosissimi omofobi.
Fascismi Islamici
L'attentato alla redazione di Charlie Hebdo non può che far sorgere mille interrogativi: sui pericoli del terrorismo a cui è esposta l'Europa, sull'opportunità di pubblicare determinate vignette, sul labile confine tra satira e blasfemia, sull'innegabile buonismo delle politiche di molti governi europei in difesa della cultura occidentale,...
Tuttavia un tweet ieri ha colpito la mia attenzione più dei milioni altri cinguettii con hashtag #CharlieHebdo: si tratta di un brevissimo commento di Quit the Doner. Per chi non avesse mai sentito questo 'nome', Quit the Doner è lo pseudonimo di un blogger che scrive nell'anonimato, su diversi blog, siti d'informazione e quotidiani: ha guadagnato grande fama con l'articolo 5 buoni motivi per non votare Grillo ed ha recentemente pubblicato un libro definito da l'Unità come 'Reportage fra l’ironico e il narrativo sul modello del giornalismo americano, o forse del libello settecentesco alla Candide'.
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