Extraterrestre, portami via!

 Valli a capire gli italiani. Il 12 febbraio – pochi giorni prima la celebre staffetta Letta-Renzi – il 14% degli italiani si diceva favorevole a vedere il sindaco di Firenze a Palazzo Chigi. Il 3 marzo la fiducia personale nel nuovo premier era attestata al 64%. “Non mi fido molto delle statistiche – affermava uno scrittore americano - : un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media”: ed in effetti i sondaggi lasciano il tempo che trovano, si sa… Ma se vi è qualcosa di attendibile in questi numeri, una domanda sorge spontanea: che cosa avrà mai fatto Matteo Renzi nelle ultime settimane per guadagnarsi il favore degli italiani?

Pochi giorni fa Matteo Renzi è andato in una scuola elementare a Siracusa: sarà stata forse la canzoncina dedicatagli dai bambini a convincere gli italiani? Forse non avrà convinto Grillo, ma – Mussolini o non Mussolini – “Clap and jump per Renzi” rappresenta sicuramente un passo avanti per l’istruzione italiana: finalmente nelle scuole non si canta più “Berlusconi faccia di m***a”… Ciò che sicuramente avrà portato a Renzi la simpatia di molti italiani è stato il discorso indirizzato ai bambini della scuola: “Chi di voi ha Facebook, Twitter o WhatsApp? – chiede Renzi - Bene, niente vale come un abbraccio fisico”. Che cosa può esserci di più convincente di un discorso così toccante? Quale argomentazione politica o sociale potrebbe risultare più efficace in un momento di crisi politica ed economica come quello odierno?
Che cosa quindi ha folgorato gli italiani? Sarà stata forse la citazione “colta e straordinaria della pur bravissima Gigliola Cinquetti” con cui Renzi ha aperto il suo discorso al Senato? “Non ho l’età” ha sottolineato il premier “per entrare in Senato”: Renzi vuole sottolineare la ventata di novità di un governo giovane che – per dirla come Grillo – è vecchio dentro. Già, perché il Governo Renzi profuma di nuovo fintantoché non ci si rende conto che in fondo le poltrone le occupano gli stessi uomini di Bersani: un certo Franceschini – oggi ministro dei Beni Culturali – a maggio 2012 ripeteva che “Bersani è il nostro Hollande mentre Renzi soltanto un giovane effervescente con delle qualità che si candida a guidare l’Italia solo sulla base di un dato anagrafico di giovinezza, mi pare un po’ pochino”.
Per non parlare dell’altro fulgido esempio di fedeltà politica e partecipazione alla causa, ora titolare del ministero del lavoro, Marianna Madia: “Alle primarie voto per Bersani” diceva senza alcun dubbio alle primarie 2012. Anche se a ben vedere la Madia potrebbe aver portato a Renzi una buona parte del consenso riscosso oggi dal governo: un’attrice così affermata (ha recitato in un film prodotto dal marito con oltre 300 mila euro di contributi statali), che non distingue il Ministero del Lavoro da quello dello Sviluppo Economico è sicuramente un personaggio da avere sempre dalla propria parte!
“Usciamo dal coro della lamentazione; proviamo a immaginare un percorso concreto in cui la differenza tra sogno e obiettivo è una data” ha continuato il nuovo premier nel discorso a Palazzo Madama: ma abbiamo ancora rispetto per gli italiani, e non vogliamo credere che un discorso simile possa aver portato il 64% degli italiani alla causa di un governo al limite della decenza istituzionale…
L’Italia è un paese strano, non si può negare: se poi si viene a sapere che all’estero candidano al Nobel per la Pace Putin e Snowden (dopo averlo consegnato al protettore delle armi statunitensi…), viene spontaneo citare Eugenio Finardi: “Extraterrestre portami via!”.

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