In Medio Oriente è guerra, la solita guerra. Nonostante appaia diversa...

La situazione in medio oriente in questi ultimi giorni sta precipitando verso quella che sembra essere una vera e propria guerra, che mai si era sopita ma che ora riprende la sua azione molto più tragicamente. Venerdì Hamas ha rivendicato la salva di razzi lanciati verso Israele come il suo primo deliberato tentativo "di colpire l'aeroporto Ben Gurion". La fazione islamica ha fatto sapere infatti  di aver lanciato quattro razzi M-75 verso l'aeroporto.
Un 'avvertimento' alle linee aeree straniere di sospendere i voli per Tel Aviv. In un comunicato le Brigate Ezzedin al-Qassam (braccio militare di Hamas) affermano che ormai l'aeroporto Ben Gurion sarebbe divenuto insicuro perche' puo' essere colpito dalla Striscia di Gaza. Dal testo viene lasciato intendere che potrebbe essere preso di mira ancora in futuro. Queste sono solo piccole notizie che non rendono la gravità della situazione. Nei giorni precedenti altri attacchi, altre vittime, altre stragi.Basti pensare che intorno alle 15.30 di venerdì  il bilancio delle vittime palestinesi a Gaza in seguito all'incursione israeliana era di 102 morti, 110 feriti.



Queste notizie sono spaventose, ma siamo "abituati" a sentirne di simili riguardanti agitazioni in quelle zone. Questa nuova ondata di odio appare diversa, non solo "a pelle", ma per via di più eventi dei mesi passati. Come forse molti sapranno, qulache tempo fa, Papa Francesco si è recato in Terra Santa, per pregare, si, ma anche per chidere un serio impegno per la pace, tanto da invitare Abbas e Peres in Vaticano a pregare per la pace. Questo tra fine maggio e inizio giugno. Dopo poche settimane ecco le nuove avvisaglie di guerra, non solo nella zona in cui si era recato il Pontefice, ma-come sappiamo-anche in tutta la zona medio-orientale. Senza dimenticare le difficili situazioni in Siria e in Libia, che continuano a lasciare morti e feriti sui campi di battaglia. In tutto ciò, la domanda più difficile, e forse senza risposta, è quella del senso di queste guerre. Da parte di chi scrive, di chi fa opinione pubblica, ma anche nella mente di chiunque, c'è la voglia di trovare un senso a queste sanguinose battaglie, ma non si trova. Non si può trovare. Forse bisogna, per rintracciare almeno un motivo parziale, ragionare su una frase detta da Papa Francesco nel suo viaggio in Israele :"La pace porterà con sé innumerevoli benefici per i popoli di questa regione e per il mondo intero. Occorre dunque incamminarsi risolutamente verso di essa, anche rinunciando ognuno a qualche cosa". E' proprio questo il punto, il rinunciare a qualcosa. L'egoismo, l'attaccamento al potere e l'incapacità di trattare sembrano allora essere i motivi più plausibili, ma comunque assurdi ed ingiustificabili, di questi conflitti. E ricordiamoci che il Papa ha anche detto:_ le guerre iniziano in casa. Forse allora questa nuova tensione in medio Oriente non ci stupisce così tanto. Appare diversa, ma è la solita guerra. Per i soliti motivi.

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