
Un 'avvertimento' alle linee aeree straniere di sospendere i voli per
Tel Aviv. In un comunicato le Brigate Ezzedin al-Qassam (braccio
militare di Hamas) affermano che ormai l'aeroporto Ben Gurion sarebbe
divenuto insicuro perche' puo' essere colpito dalla Striscia di Gaza.
Dal testo viene lasciato intendere che potrebbe essere preso di mira
ancora in futuro. Queste sono solo piccole notizie che non rendono la
gravità della situazione. Nei giorni precedenti altri attacchi, altre
vittime, altre stragi.Basti pensare che intorno alle 15.30 di venerdì
il bilancio delle vittime palestinesi a Gaza in seguito all'incursione
israeliana era di 102 morti, 110 feriti.
Queste notizie sono spaventose, ma siamo "abituati" a sentirne di
simili riguardanti agitazioni in quelle zone. Questa nuova ondata di
odio appare diversa, non solo "a pelle", ma per via di più eventi dei
mesi passati. Come forse molti sapranno, qulache tempo fa, Papa
Francesco si è recato in Terra Santa, per pregare, si, ma anche per
chidere un serio impegno per la pace, tanto da invitare Abbas e Peres in
Vaticano a pregare per la pace. Questo tra fine maggio e inizio giugno.
Dopo poche settimane ecco le nuove avvisaglie di guerra, non solo nella
zona in cui si era recato il Pontefice, ma-come sappiamo-anche in tutta
la zona medio-orientale. Senza dimenticare le difficili situazioni in
Siria e in Libia, che continuano a lasciare morti e feriti sui campi di
battaglia. In tutto ciò, la domanda più difficile, e forse senza
risposta, è quella del senso di queste guerre. Da parte di chi scrive,
di chi fa opinione pubblica, ma anche nella mente di chiunque, c'è la
voglia di trovare un senso a queste sanguinose battaglie, ma non si
trova. Non si può trovare. Forse bisogna, per rintracciare almeno un
motivo parziale, ragionare su una frase detta da Papa Francesco nel suo
viaggio in Israele :"La pace porterà con sé innumerevoli benefici per i
popoli di questa regione e per il mondo intero. Occorre dunque
incamminarsi risolutamente verso di essa, anche rinunciando ognuno a
qualche cosa". E' proprio questo il punto, il rinunciare a qualcosa.
L'egoismo, l'attaccamento al potere e l'incapacità di trattare sembrano
allora essere i motivi più plausibili, ma comunque assurdi ed
ingiustificabili, di questi conflitti. E ricordiamoci che il Papa ha
anche detto:_ le guerre iniziano in casa. Forse allora questa nuova
tensione in medio Oriente non ci stupisce così tanto. Appare diversa, ma
è la solita guerra. Per i soliti motivi.
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