La bufera del Massimino è ormai passata, cancellata da una
giornata di campionato che da una parte ha concentrato le attenzioni su squadre
ed allenatori più che sui direttori di gara, dall’altra la buona prestazione
delle giacchette nere ha cancellato con un colpo di spugna le pesanti critiche
della domenica. E tuttavia ciò non ci esime dall’esprimere la nostra
modestissima opinione a riguardo.
Senza voler esprimere giudizi definitivi su arbitri ed
assistenti fra i più competenti d’Italia, ci limitiamo a sottolineare un
aspetto della vicenda forse non evidenziato finora a sufficienza.

Se non è - per fortuna - minimamente pensabile qualsiasi
forma di influenza della Juventus sulle decisioni arbitrali, forse è
individuabile in alcuni comportamenti di alcuni direttori di gara una scarsa
rigidità nell’applicazione del regolamento nei confronti dei giocatori
bianconeri: un giocatore che, come Pepe al Massimino, si scaglia dalla panchina
verso un assistente per aggredirlo verbalmente e fisicamente non può che essere
espulso; di un giocatore che, come Bonucci in svariate circostanze, parte dalla
propria linea difensiva per protestare con l’arbitro a 30-40 m di distanza, non
può che ricevere un provvedimento disciplinare.