Portare la macchina all’autolavaggio ma lavarla solo sul
muso, al massimo una sciacquatina al parabrezza ed una passata di giornale sul
finestrino del guidatore. Fa niente se i sedili sono pieni di briciole, i
tappetini sono infangati ed il cruscotto sepolto da una coltre di polvere. Tanto
l’importante è la prima impressione, uno sguardo veloce all’apparenza, se il muso
è pulito va più che bene. Oggi questa macchina potrebbe essere marcata PD, modello
Grasso-Bersani, immatricolata nel 2012, messa in strada nel 2013.

A Messina il PD candida un indagato per abuso d’ufficio, ad
Enna un suo “collega” parimenti indagato, a L’Aquila un rinviato a giudizio,
prescritto, a Massa Carrara un altro prescritto condannato in primo grado, a
Trapani un candidato ha patteggiato la pena per abuso d’ufficio.
I nomi non contano - non li abbiamo nemmeno voluti mettere
-, né conta il partito, ma conta l’ipocrisia con la quale i partiti - tutti
compresi, nessuno incluso - si presenteranno il 24 febbraio: tutti proclamando
uno spirito innovatore ma nessuno con un leader che non sia over 60, tutti all’insegna
della riforma e nessun vero volto nuovo - non si dica che l’onorevole Monti
rappresenti la novità per la politica nostrana... - tutti vantando una legalità
che - ahinoi - fra Montecitorio e Palazzo Madama è da tempo che non si vede.
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