
Bravo Alberto Angela perché qualcuno non aveva ben compreso il motivo della nomina a senatrice a vita di Liliana Segre, appena una settimana prima della Giornata della Memoria, a inizio anno. C’era chi non la conosceva e non si è minimamente sprecato di andare a cercare la sua storia, c’è chi ancora oggi la conosce solo per l’azzardata – e poco sensata – uscita di Enrico Mentana nel commentare una notizia di giugno. Ecco, chiunque abbia sentito le parole della senatrice a vita durante questa serata televisiva, non può che ringraziare il presidente Mattarella per la sua scelta illuminata.
Bravo Alberto Angela perché ha fatto una sintesi veritiera e dettagliata dei drammatici giorni romani, a partire da quel 16 ottobre 1943 di cui oggi cade il 75° anniversario.
Bravo Alberto Angela perché al termine delle due ore di programma, lo spettatore sente sulla propria coscienza il dovere della memoria, l’obbligo morale di ricordare e di tramandare, con un sentimento un po’ pesante ma non per questo da evitare.
Però verrebbe da dire "bravo ma non bravissimo".