
Prima di procedere, preciso che quelle a seguire sono considerazioni che possono in parte risentire dell’orientamento religioso, di matrice cristiano-cattolica, di chi scrive. Non per questo dette considerazioni debbono – almeno mi auguro – risultare inattendibili dato che «sarebbe molto facile citare numerosi» casi nei «quali si vede che la posizione sociale dell’osservatore influenza non solo le sfumature, ma il cuore stesso dell’analisi» [1] e che quindi la totale obbiettività, nel concreto, non esiste [2]. Questa precisazione non vuole pertanto essere una preliminare dichiarazione di tendenziosità ma, al contrario, un doveroso atto di onestà nei confronti del lettore, al quale si cercherà naturalmente di offrire una chiave di lettura la più equilibrata possibile. Ma torniamo ora all’oggetto del nostro approfondimento.